Amazon dovrà versare almeno 250 milioni di euro di tasse non pagate più interessi

La Commissione Europea configura come aiuto di stato - vietati per legge - il trattamento fiscale riservato ad Amazon dal Lussemburgo.

Fino al 2015 la sede fiscale di Amazon era stabilita in Lussemburgo e la Commissione Europea ha voluto vederci chiaro sulla tassazione che il Paese ha applicato alla società guidata da Jeff Bezos.

Ed oggi la scure si è abbattuta su Amazon che dovrà versare 250 milioni di euro più gli interessi.

Margrethe Vestager, Commissaria responsabile della Concorrenza, ha spiegato che il Lussemburgo ha accordato ad Amazon vantaggi fiscali illegali con il risultato che quasi tre quarti degli utili della società non sono stati tassati. L’azienda leader nell’e-commerce ma anche nel cloud computing si è quindi trovata a pagare quattro volte meno imposte rispetto ad altre imprese locali soggette alle stesse regole.

Dal momento che quello accordato dal fisco lussemburghese è inquadrabile in “aiuto di stato”, vietato dalla normativa europea, Amazon dovrà adesso versare il dovuto.


La Commissione spiega che ad Amazon è stato permesso di trasferire la maggior parte dei suoi utili da una società del gruppo soggetta a tassazione in Lussemburgo (Amazon EU) a una società che non lo è (Amazon Europe Holding Technologies). Il ruling fiscale ha in particolare autorizzato il pagamento di una royalty da parte di Amazon EU ad Amazon Europe Holding, riducendo così in maniera significativa gli utili imponibili di Amazon EU.

Le autorità fiscali del Lussemburgo sono adesso chiamate a determinare l’importo preciso delle imposte non pagate sulla base della metodologia definita dalla Commissione.

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