AGCOM diffida Wind Tre per le offerte zero rating (Veon e Music)

Si riapre il dibattito sulle offerte zero rating (quelle che non comportano l'erosione del traffico dati a disposizione dell'utente) e sulla neutralità della rete.

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha diffidato Wind Tre dal proporre agli utenti applicazioni e servizi che possano discriminare le offerte di terzi.
In particolare, l’AGCOM ha acceso un faro sulle app Veon e Music by 3: il traffico generato dalle due applicazioni non viene infatti mai preso in considerazione da Wind Tre e di fatto non contribuisce a erodere il traffico mensile che ciascun utente ha a disposizione nell’ambito del piano dati prescelto.
Veon, app di messaggistica e client VoIP (vedere Connessione dati gratis con Wind e Veon) e Music by 3, app che offre contenuti musicali, possono quindi essere utilizzate anche in caso di credito pari a zero.


Citando il quadro giuridico di riferimento, l’AGCOM ha ritenuto di “ammonire” Wind Tre ritenendo le sue offerte zero rating (quelle, appunto, che non computano il traffico
generato da o verso particolari servizi o applicazioni) non in linea con le disposizioni in materia di neutralità della Rete e di accesso a una rete Internet aperta.

L’AGCOM ha quindi stabilito che “le offerte zero rating di Wind Tre” determinano “una discriminazione del traffico zero-rated rispetto al restante traffico” e che “la discriminazione del traffico osservata riguarda la diversità di trattamento alla conclusione del bundle dati tra il traffico general purpose che risulta bloccato o rallentato, e il traffico verso le applicazioni zero-rated, che continua senza blocchi o rallentamenti (a seconda dell’offerta sottoscritta)“.

In altre parole, quando l’utente raggiunge la “soglia dati”, applicazioni di terze parti non funzionano più o sono fortemente rallentate mentre Veon e Music by 3 continuano a operare regolarmente senza limitazioni, neppure in termini di banda.

A questo punto, entro il prossimo 15 aprile, Wind Tre dovrà inviare una risposta chiarendo in che modo intenda adeguarsi.

Si tratta, quella firmata AGCOM, di una decisione che farà certamente parlare e che sarà di sicuro fonte di non poche polemiche.
Dal punto di vista degli utenti un aspetto importante, ricordando il regolamento europeo in materia, è stato rimarcato: gli operatori di telecomunicazioni e i provider Internet sono tenuti a trattare tutto il traffico dati allo stesso modo, senza discriminazioni, restrizioni o interferenze, e a prescindere dalla fonte e dalla destinazione, dai contenuti cui si è avuto accesso o che sono stati diffusi, dalle applicazioni o dai servizi utilizzati o forniti, o dalle apparecchiature terminali utilizzate.

Tutti i bit nascono uguali, potremmo dire.

Nel caso dell’affaire Veon-Music by 3 un’obiezione, crediamo legittima, potrebbe essere sollevata: nella fattispecie, infatti, non vi sarebbe una specifica penalizzazione del traffico afferente ad applicazioni di terze parti. Semmai vi è una concessione “aggiuntiva”, offerta gratuitamente dal provider, che dà la possibilità all’utenza di usare app e servizi che non potrebbero essere sfruttati, ad esempio, in caso di esaurimento del credito o del superamento della soglia dati. Il metro di giudizio dovrebbe essere ciò che accade durante il lasso di tempo in cui l’offerta dati, a pagamento, risulta attiva ed è in questo preciso frangente che non dovrebbero esservi trattamenti differenti tra le varie tipologie di traffico.
Anche perché, diversamente, un’eliminazione tout court delle offerte zero rating, peraltro non esplicitamente vietate dalla normativa, potrebbe in ultima analisi penalizzare gli utenti finali.

Il testo del provvedimento AGCOM è consultabile a questo indirizzo (formato PDF).

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