Antitrust: Vodafone non ha utilizzato correttamente il termine fibra

Dopo TIM, Wind Tre e Fastweb, l'Antitrust italiana punta il dito anche contro Vodafone che avrebbe proseguito con il comportamento già sanzionato un anno fa.

Con un provvedimento molto simile a quello assunto nei giorni scorsi nei confronti di TIM, Wind Tre e Fastweb (vedere L’Antitrust contesta a TIM, Wind Tre e Fastweb l’utilizzo del termine fibra), AGCM ha deciso di valutare l’irrogazione di una nuova multa anche nel caso di Vodafone.

Ad aprile 2018 Vodafone era stata sanzionata per l’utilizzo “fuori luogo” del termine “fibra” nella pubblicizzazione delle sue offerte di connettività: Antitrust: multa da 4,6 milioni di euro anche a Vodafone per utilizzo improprio del termine fibra.

Dopo una serie di verifiche l’Antitrust italiana ha deciso di aprire un nuovo procedimento nei confronti di Vodafone perché, nonostante la contestazione di quasi un anno fa, l’operatore di telecomunicazioni avrebbe proseguito con il suo comportamento: “la pratica risulta continuata con riferimento all’assenza di adeguati richiami che, a fronte del permanere di “claim” enfatici sulle prestazioni dei servizi di connettività basati sulla “fibra”, informino il consumatore di possibili limitazioni tecnologiche o geografiche“, si legge.


Nel caso di Vodafone, AGCM contesta la forma con cui – nell’ambito di molteplici iniziative promozionali – sono stati presentati i servizi di connettività. In particolare vengono citati numerosi messaggi affissionali utilizzati negli scorsi mesi da Vodafone, le formule adoperate sul suo sito web, il materiale pubblicitario impiegato per le attività di comunicazioni rivolte a ristrette cerchie di persone, spot televisivi e telepromozioni.

Vodafone non avrebbe messo gli utenti potenzialmente interessati nelle condizioni di comprendere la tipologia di servizio attivabile presso il proprio domicilio; inoltre, non avrebbe fornito importanti dettagli sui costi dell’Opzione velocità a distanza di 12 mesi dall’attivazione.

A questo punto, come spiegato a pagina 37 e seguenti di questo documento, in seguito alla pratica ritenuta scorretta, AGCM avvierà il procedimento previsto dall’art. 27, comma 12, del Codice del Consumo, volto all’irrogazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da 10.000 a 5.000.000 euro.
Entro il termine di trenta giorni dalla comunicazione del provvedimento, Vodafone potrà inviare all’Autorità eventuali scritti difensivi e documenti nonché richiedere un’audizione.
Il procedimento si concluderà comunque entro 120 giorni.

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