Fatturazione elettronica estero: come comportarsi con i clienti stranieri

Dopo l'approvazione della Legge di Bilancio 2018 è opportuno qualche chiarimento in materia di fatturazione elettronica e di emissione di fatture verso clienti non residenti in Italia.

Sono apparsi in rete in questi giorni alcuni articoli con cui si fa riferimento all’esclusione dagli obblighi di emissione di fatture elettroniche per i clienti esteri. Ciò è in parte vero ma l’utilizzo della fatturazione elettronica per l’estero è comunque conveniente: vediamo perché.

Stando a quanto emerge dalla lettura dell’art. 1 comma 909 della Legge di Bilancio 2018 (che ha trovato conferma nel provvedimento dell’Agenzia delle Entrate n. 89757/2018 del 30 aprile 2018 che stabilisce le regole tecniche per l’emissione, la trasmissione e la ricezione delle fatture elettroniche dal 1° gennaio 2019), le cosiddette operazioni transfrontaliere restano fuori dall’obbligo di fatturazione elettronica.
In altre parole, le operazioni rese a o ricevute da soggetti non residenti nel territorio dello Stato italiano sono esenti dagli adempimenti legati alla fatturazione elettronica.

Chi lavora con clienti esteri può in ogni caso continuare a inviare loro fatture in formato cartaceo (ad esempio in PDF) assicurandosi però di seguire la numerazione usata per l’emissione delle fatture elettroniche ai clienti italiani. Se si fossero emesse fatture elettroniche 1, 2, 3 a clienti italiani (o meglio “soggetti passivi IVA residenti nel territorio dello Stato e i soggetti non residenti ma solo se dispongono in Italia di uno stabile organizzazione“), la fattura 4 potrà essere inviata al cliente estero solo in formato cartaceo. Si potrà quindi riprendere dal numero 5 per le successive fatture elettroniche verso i clienti italiani.
I dati delle fatture cartacee inviate ai clienti stranieri senza passare per il SdI (Sistema di Interscambio) dell’Agenzia delle Entrate dovranno però essere comunicati mediante la predisposizione del cosiddetto esterometro.
Si tratta di un adempimento in più al quale si potrebbe essere esposti anche mensilmente.

Conviene quindi, anche per l’emissione di fatture a soggetti non residenti (estero), rivolgersi agli strumenti per la gestione della fatturazione elettronica.
Come spiegato nell’articolo Fatturazione elettronica, tutto quello che c’è da sapere, è opportuno creare fatture elettroniche per i clienti esteri indicando XXXXXXX nel campo codice destinatario insieme con il numero di partita IVA del destinatario con sede in uno Stato dell’Unione Europea oppure OO 99999999999 per i soggetti “extra UE”.

Dopo aver emesso la fattura elettronica, il SdI dell’Agenzia delle Entrate ne verrà immediatamente a conoscenza e sarà possibile inviare anche la versione cartacea del documento al cliente straniero. Allo stesso tempo si sarà esonerati dall’obbligo di invio della comunicazione mediante esterometro.
Inutile dire che il nuovo strumento dell’esterometro, fino ad oggi ancora piuttosto nebuloso, appare come un palese invito a usare esclusivamente o comunque primariamente gli strumenti per la fatturazione elettronica e il SdI.

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