Samsung produrrà chip ASIC per il mining di Bitcoin

Un committente cinese, per il momento ancora "misterioso", ha inviato a Samsung un ordine per la realizzazione di un vasto quantitativo di chip ASIC utilizzati per il mining di monete Bitcoin.

Samsung è recentemente diventato il produttore di chip con il fatturato più importante a livello mondiale, superiore anche a quello di Intel: Samsung supera Intel come produttore di chip in termini di fatturato.

Stando a fonti vicine alla società sudcoreana, Samsung sarebbe stata chiamata a produrre un ampio quantitativi di chip ASIC (Application specific integrated circuit) che, come suggerisce il nome, devono assolvere un’applicazione di calcolo ben precisa.


In questo caso, i chip ASIC prodotti negli stabilimenti Samsung saranno utilizzati per attività di mining di monete Bitcoin (vedere Blockchain: persi per sempre circa 3,8 milioni di Bitcoin).

Il committente sarebbe cinese ma i portavoce di Samsung hanno preferito mantenere il massimo riserbo sul suo nome. Non è dato sapere, poi, se la società sudcoreana (preferita a TSMC per la realizzazione del chip ASIC) abbia collaborato alla progettazione oppure se i suoi compiti abbiano a che fare esclusivamente con la produzione.

Minare monete Bitcoin oggi costa tantissimo, soprattutto dal punto di vista dei consumi energetici, e in futuro le cose sono destinate a peggiorare. Per questo i soggetti che dispongono di importanti possibilità di spesa si stanno attrezzando per svolgere mining a livello professionale.
Fino a “ieri” si calcolava che intorno al 2040 sarà recuperata – attraverso attività di mining – la totalità dei Bitcoin disponibili (circa 21 milioni di monete) ma l’ingresso sul mercato di imprese come quella che si è rivolta a Samsung contribuiranno a ridurre notevolmente questa finestra temporale.

Va detto che i chip ASIC possono essere utilizzati per minare Bitcoin mentre per le altre crittovalute è necessario ricorrere alle GPU.

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