Verso i computer quantistici: Intel realizza un chip superconduttore a 17 qubit

La società di Santa Clara progetta e costruisce un chip a 17 qubit consegnandolo nelle mani dei tecnici del centro di ricerca avanzata QuTech.

La “gara” per la realizzazione dei computer quantistici è iniziata già da tempo. IBM aveva recentemente presentato un prototipo a 17 qubit (Il processore quantistico più potente al mondo è di IBM: che cos’è) e Intel si pone adesso sulla stessa scia.

La società di Santa Clara ha infatti annunciato la consegna a QuTech, partner di ricerca quantistica di Intel con sede nei Paesi Bassi, di un chip superconduttore di test a 17 qubit per il computing quantistico.
Il nuovo chip è stato fabbricato da Intel e presenta un design esclusivo per raggiungere rendimenti e performance migliorati.


Il computing quantistico rappresenta il non plus ultra del computing in parallelo e offre le potenzialità per risolvere problemi che i computer tradizionali non possono affrontare.

Grazie ai computer che usano i qubit per gestire e memorizzare le informazioni (al posto dei convenzionali bit – cifre 0 e 1 – si fa ricorso agli stati fisici di una particella o di un atomo, opportunamente codificati) si possono simulare nel dettaglio processi naturali, svolgere ricerche per le scienze chimiche e dei materiali, svolgere modellazioni molecolari e così via.

Per ottenere risultati accurati, però, la strada da percorrere è ancora lunga: i qubit sono estremamente “fragili”. Qualunque disturbo può al momento portare a perdite di dati.
Questa fragilità richiede l’utilizzo di temperature bassissime, dell’ordine dei 20 millikelvin (250 volte più freddo rispetto allo spazio profondo).

La sfida è stata raccolta dai tecnici del Components Research Group di Intel in Oregon e dai colleghi dell’Assembly Test and Technology Development dell’Arizona.
Gli ingegneri di Intel sono riusciti a “confezionare” un chip a 17 qubit che può lavorare a temperature più elevate pur mantenendo una buona stabilità.
Il nuovo schema di interconnessione scalabile consente di gestire segnali da 10 a 100 volte più ampi rispetto al precedente modello wire-bonded e può consentire la connessione a circuiti quantistici di più grandi dimensioni.

Frattanto, Microsoft è già al lavoro per sviluppare un linguaggio di programmazione per i computer quantistici: Computer quantistici: Microsoft presenta il suo linguaggio di programmazione.

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