Windows 8 non è stato un flop secondo Steven Sinofsky

L'ex presidente della divisione Microsoft Windows torna sull'idea alla base di Windows 8 a distanza di 10 anni dal lancio del sistema operativo sostenendo che non era affatto sbagliata.

Torna a far sentire la sua voce uno dei personaggi più noti della “sfera Microsoft”. Si tratta di Steven Sinofsky, classe 1965, che da ex presidente della divisione Windows dell’azienda di Redmond è stato responsabile dello sviluppo e del marketing di Windows, Internet Explorer e servizi come Outlook.com e SkyDrive, poi rinominato in OneDrive.

Sinofsky è uno di quelli che in Microsoft sono entrati quasi “dalla prima ora”: il suo ingresso nella società fondata da Bill Gates e Paul Allen è infatti datato 1989. Il ruolo di maggiore responsabilità l’ha ricoperto tra luglio 2009 e novembre 2012 quando da presidente di divisione ha guidato lo sviluppo di Windows 7.
Prima di presentare le sue dimissioni, Sinofsky ha lavorato anche su Windows 8, sistema operativo che ha visto pubblicamente la luce – nella sua prima versione – a ottobre 2012.

A distanza di dieci anni esatti dall’addio a Microsoft, probabilmente dovuto agli attriti con il CEO dell’epoca, Steve Ballmer, Sinofsky ha voluto dire la sua sul progetto Windows 8.
Sinofsky ama parlare della storia dell’informatica e della tecnologia in generale soffermandosi non soltanto sulle esperienze vissute in prima persona. Com’è possibile non ricordare il suo lungo post sulla storia delle innovazioni Apple fino ai chip M1 Pro e Max di derivazione ARM o il suo sguardo retrospettivo sulla storia di Microsoft, sui suoi successi e sugli errori che sono stati commessi.

Ecco, oggi Sinofsky conferma il suo punto di vista di un paio di anni fa quando diceva che il punto non è se un’idea sia buona o cattiva ma se è il momento giusto per lanciarla e, in particolare, se l’utenza e l’industria siano pronti per comprendere quell’idea e trasformarla in qualcosa di vincente sul mercato.

Parlando di Windows 8, Sinofsky sostiene appunto che “i fondamentali” erano azzeccati e che semplicemente gli utenti e il mercato non erano ancora pronti per le innovazioni che quel sistema operativo intendeva introdurre.
L’intenzione del team di progettazione di Windows 8 era proporre un’interfaccia moderna che permettesse al sistema operativo di adattarsi meglio alle forme di utilizzo che si stavano diffondendo in quel momento: l’idea era quella di “prendere l’essenza di un PC e portarla sui dispositivi mobili“.

Sinofsky riconosce che le modifiche introdotte ai tempi con Windows 8 erano davvero troppe e soprattutto sono arrivate tutte insieme con il risultato che il sistema operativo ha subìto un periodo di stagnazione.

È pur vero, diciamo noi, che con Windows 8 e con il linguaggio di design Microsoft dapprima conosciuto con l’appellativo Metro e poi Modern UI ci si è spinti davvero troppo in là pretendendo di obbligare gli utenti con mouse e tastiera a servirsi di piastrelle ed elementi grafici che non erano “naturali” da usare con questo tipo di periferiche di input. Le interfacce touch disponibili erano poche e poco diffuse: perché introdurre un’innovazione così radicale da non poter essere apprezzata con i dispositivi dell’epoca? E perché portare Modern UI anche su Windows Server?
E ci sarà un motivo per cui gli utenti ancora oggi chiedono di usare una barra delle applicazioni funzionale e versatile anche in Windows 11?

La mia speranza è che, nel tempo, si possa riflettere su ciò che è stato fatto, si rivedano le reazioni iniziali e ci si renda conto che ciò che Windows 8 ha cercato di fare è stato il classico sforzo che le aziende dovrebbero porre in essere: è sempre meglio correre il rischio di causare male a se stessi piuttosto che essere affondati da un’altra azienda“. Così Sinofsky ha voluto giustificare la determinazione di Microsoft di voler precorrere i tempi.
Un anno dopo dall’abbandono da parte di Sinofsky, sotto la guida di Ballmer, Microsoft acquistava Nokia: l’azienda di Redmond era già ampiamente in ritardo rispetto ai competitor sul versante mobile e prima dell’arrivo al timone di Satya Nadella (febbraio 2014) la società rischiò davvero grosso.

Sinofsky sostiene che dopo il lancio di Windows 8 Microsoft si sia allontanata, sbagliando, dall’idea di voler trasformare completamente il suo sistema operativo. “In realtà la piattaforma (si pensi alle API WinRT), l’hardware (Surface ARM) e il modello utente avrebbero potuto compiere progressi sostanziali se l’azienda fosse rimasta fedele all’idea iniziale. (…) È l’aspetto sul quale mi soffermo di più quando penso a cosa potrebbe essere cambiato con un futuro basato su Windows 8“, ha affermato ancora Sinofsky.

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