Chrome con Gemini: il browser diventa un assistente AI intelligente

Google Chrome si rinnova con Gemini: il modello AI si integra direttamente nel browser. Le nuove funzioni spaziano dalla comprensione multi-tab all’AI Mode nell’omnibox, fino alla protezione avanzata contro truffe e spam.

L’intelligenza artificiale sta diventando un elemento chiave nell’evoluzione dei browser moderni. Se realtà emergenti come Dia, con lo sviluppatore The Browser Company recentemente acquisito da Atlassian, o il nuovo Comet di Perplexity nascono già con un’anima AI-native, i colossi del settore stanno accelerando per trasformare i propri prodotti: Microsoft Edge, Mozilla Firefox e soprattutto Google Chrome stanno integrando funzionalità basate su AI per cambiare radicalmente l’esperienza di navigazione.

Gemini al centro della nuova esperienza Chrome

Google ha annunciato un passo cruciale: l’integrazione diretta di Gemini, il suo modello generativo, all’interno di Chrome. Non si tratta di un semplice potenziamento, ma di una trasformazione della natura stessa del browser.

Da strumento per visualizzare pagine Web, Chrome diventa una piattaforma intelligente capace di comprendere i contenuti, assistere l’utente nelle attività quotidiane e rafforzare la sicurezza online.

Tra le nuove funzionalità spiccano:

  • Comprensione multi-tab: Gemini analizza le connessioni tra le schede aperte e sfrutta queste informazioni per rispondere a domande o fornire approfondimenti contestuali.
  • Assistenza per lo studio e la ricerca: possibilità di porre domande sugli articoli, trovare riferimenti all’interno dei video YouTube o recuperare rapidamente pagine visitate in passato.
  • Integrazione con Google Workspace: collegamento diretto con Google Documenti e Calendar per rendere la navigazione parte integrante del flusso di lavoro.
  • Capacità agentiche: il browser diventa sempre più un “assistente operativo”, in grado di compiere operazioni in nome e per conto dell’utente.

Un elemento particolarmente innovativo è proprio lo sviluppo e l’integrazione nel browser Google di funzioni agentiche avanzate. Chrome, grazie a Gemini, potrà eseguire compiti multi-step in autonomia, ad esempio completare un ordine online, trasformando attività che normalmente richiedono decine di minuti in processi automatizzati e controllabili dall’utente.

L’Omnibox si evolve con AI Mode

La barra degli indirizzi di Chrome, conosciuta anche con il nome di Omnibox poiché si possono effettuare ricerche sia locali che sul Web, si arricchisce di AI Mode, una modalità che permette di interagire direttamente con Gemini tramite prompt complessi, senza dover aprire altre interfacce.

Sarà possibile porre domande articolate, ricevere suggerimenti contestuali (ad esempio, durante l’acquisto di un prodotto), ottenere ricerche correlate e approfondire i risultati con domande successive.

Sicurezza potenziata dall’intelligenza artificiale

Google sottolinea come l’integrazione di Gemini contribuisca anche a migliorare la sicurezza degli utenti durante la navigazione online. Innanzi tutto, il modello AI può sovrintendere il completamento sicuro e contestuale dei campi presenti nei form tramite Chrome Autofill.

L’intelligenza artificiale di Chrome, tuttavia, attiverà un blocco proattivo di truffe e phishing, guiderà nella gestione delle eventuali credenziali compromesse, si attiverà per ridurre in modo significativo notifiche spam e malevole (si parla di circa 3 miliardi in meno al giorno solo su Android).

Disponibilità e prospettive

Le nuove funzioni AI di Chrome sono inizialmente disponibili per utenti macOS e Windows residenti negli USA e con lingua impostata sull’inglese.

L’espansione a livello globale e in altre lingue è prevista nei mesi successivi, insieme al rilascio per Android e iOS.

Considerazioni finali

Google descrive questa fase come l’inizio di una nuova era del browser: da semplice “finestra sul Web” a partner intelligente, capace di adattarsi alle esigenze dell’utente e anticiparle.

Restano tuttavia alcuni punti interrogativi. Quali saranno le implicazioni sulla privacy e sull’uso dei dati personali, vista la profonda integrazione con i servizi Google? In che misura Chrome diventerà un hub per consolidare l’ecosistema Gemini, seguendo la stessa direzione intrapresa da Microsoft con Copilot in Edge? Gli utenti accoglieranno positivamente le nuove caratteristiche o saranno invece considerate eccessivamente invasive?

Mentre Vivaldi è contrario all’inserimento dell’AI nel browser, Chrome abbraccia senza riserve l’AI anticipando l’avvento di un software di navigazione che mira a ridefinire il rapporto tra utente, Web e produttività digitale.

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