In risposta alla crescente diffusione di leggi sulla verifica dell’età online considerate da Electronic Frontier Foundation (EFF) pericolose e controproducenti, la stessa fondazione ha annunciato il lancio di un nuovo hub informativo dedicato a fornire strumenti concreti per contrastare queste normative. L’iniziativa si inserisce in un contesto globale in cui molte giurisdizioni adottano misure di controllo che rischiano di minare privacy, libertà di espressione e sicurezza degli utenti.
EFF: una tecnologia invasiva con rischi concreti
Le normative sulla verifica dell’età, o age-gating, obbligano i servizi online a stimare o confermare l’età di tutti gli utenti, spesso tramite strumenti invasivi come:
- Controlli su documenti di identità rilasciati dallo Stato.
- Scanner biometrici o riconoscimento facciale.
- Sistemi di stima algoritmica o basati su AI del comportamento online.
- Digital ID collegati all’identità offline.
Secondo EFF, queste pratiche comportano la raccolta di informazioni sensibili e immutabili, che collegano la vita reale dell’utente alla sua attività digitale. Una volta raccolti, questi dati possono essere facilmente esposti a fughe, attacchi informatici o utilizzi impropri, come dimostrato da precedenti violazioni di provider di servizi di verifica dell’età.
La censura mascherata da tutela dei minori
EFF osserva che sebbene le nuove leggi siano presentate come strumenti per proteggere i minori, in realtà creano barriere alla libera circolazione delle informazioni, colpendo utenti di tutte le età.
Gli effetti principali includono una sorveglianza pervasiva, con tracciamento continuo dell’attività online; limitazioni all’accesso a contenuti educativi, di supporto psicologico o informativi, che in alcuni casi possono essere vitali; soffocamento dei diritti espressivi sia dei minori che degli adulti.
Molly Buckley, attivista EFF, afferma: “queste misure non proteggono davvero i giovani: funzionano come strumenti di censura e creano sistemi di sorveglianza che minano la privacy online”.
L’iniziativa EFF: informare, sensibilizzare e agire
Il nuovo hub di risorse EFF vuole fornire informazioni chiare e strumenti pratici per chi desidera contrastare le leggi sulla verifica dell’età e promuovere alternative più sicure e rispettose della privacy, come una legislazione globale sulla protezione dei dati.
Negli USA, metà degli stati ha già introdotto leggi di verifica dell’età, e a livello federale continuano i dibattiti presso il Congresso. In Australia, invece, una normativa entrata in vigore questa settimana obbliga le piattaforme social a impedire agli utenti sotto i 16 anni di creare o mantenere un account, evidenziando come il problema sia globale e in crescita.
In Italia, AGCOM ha optato per il cosiddetto doppio anonimato anche se l’app di age verification della Commissione Europea non è ancora pubblicata su alcuno store. Funziona, ma non è certo uno strumento in questo momento alla portata di tutti.
Sebbene si parli di doppio anonimato, la visione in Europa non sembra affatto unica: la Germania è orientata a obbligare sistemi operativi e browser a verificare l’età degli utenti e a fornire un responso certo. E sono di questi giorni le tante segnalazioni di utenti che si sono visti chiedere da Google un documento personale per sbloccare l’accesso a certi contenuti.
Proteggere i giovani senza compromettere la privacy
EFF sottolinea che la sicurezza dei minori online non deve passare attraverso strumenti invasivi: una reale protezione richiede politiche di tutela dei dati e strumenti educativi efficaci, non sistemi di sorveglianza di massa.
L’hub creato dall’organizzazione è quindi pensato come risorsa pratica e strategica per utenti, sviluppatori e legislatori che vogliono collaborare per una rete Internet sicura, aperta e rispettosa dei diritti digitali.
L’immagine in apertura è Electronic Frontier Foundation (EFF).