Il modello Consenti o Paga di Facebook e Instagram non è ammissibile: ecco perché secondo EDPB

I Garanti Privacy europei concordano sul fatto che un modello come quello applicato da Meta su Facebook e Instagram, che di fatto obbliga gli utenti alla condivisione dei dati personali per poter utilizzare gratis le piattaforme, non è ammissibile sulla base delle prescrizioni del GDPR.

La European Data Protection Board (EDPB) ha espresso il suo parere riguardo al modello “Consenti o Paga” recentemente introdotto e utilizzato da Meta, l’azienda dietro a Facebook, Instagram e WhatsApp. Questo modello costringe gli utenti a scegliere tra dare il consenso all’azienda fondata da Mark Zuckerberg per l’utilizzo delle proprie informazioni personali ai fini della pubblicità mirata o sottoscrivere un piano a pagamento. Di fatto, quindi, da alcuni mesi è possibile usare gratis Facebook e Instagram solo condividendo i dati personali.

Noyb, organizzazione senza scopo di lucro coordinata da Max Schrems, aveva duramente stigmatizzato il comportamento di Meta sostenendo come non sia possibile vincolare la gratuità di un servizio alla fornitura di informazioni personali e che il canone mensile richiesto a coloro che desiderano usare Facebook e Instagram senza inviare alcun dato, sarebbe sproporzionato rispetto al business normalmente sviluppato dalla società di Zuckerberg su ciascun utente.

La posizione del Garante Privacy europeo: Meta deve fornire una terza opzione. “Consenti o Paga”, così com’è, non è ammissibile

EDPB è un’organizzazione indipendente dell’Unione Europea istituita in base al Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR). La sua principale responsabilità consiste nel garantire la corretta applicazione delle prescrizioni contenute nel GDPR in tutti gli Stati membri e promuovere la cooperazione tra le autorità di protezione dei dati (DPA, leggasi Garanti Privacy).

In un comunicato appena diffuso, EDPB ha voluto anticipare che le pratiche del tipo “Consenti o Paga“, come quella adottata da Meta, non sono ammissibili perché non conformi con i dettami del GDPR. Il consenso per la condivisione dei dati personali, infatti, deve essere sempre libero e raccolto senza esercitare pressioni indebite.

La nota ufficiale di EDPB non cita esplicitamente Meta ma il riferimento al comportamento tenuto dell’azienda di Zuckerberg è palese. Secondo quanto concluso da EDPB, i modelli “Consenti o Paga” offerti dalle piattaforme online dovrebbero prevedere una terza opzione veramente significativa.

In altre parole, gli utenti devono poter beneficiare di alternative che non comportino il pagamento di tariffe o la pubblicità mirata esposta sulla base del comportamenti e degli specifici interessi. EDPB ipotizza, ad esempio, una soluzione che porti alla visualizzazione delle informazioni pubblicitarie con minore frequenza e non utilizzi informazioni personali.

A questo punto, in ogni caso, EDPB si farà carico di invitare tutti i soggetti interessati (a partire evidentemente da Meta) alla definizione delle linee guida per il modello “Consenti o Paga“.

Max Schrems, presidente di Noyb, ha accolto con favore la decisione dell’EDPB, ma ha espresso preoccupazione per il fatto che l’opinione pubblicata non sia sufficientemente informata.

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