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Quando si parla di periferiche di input, la tastiera è spesso data per scontata. Per chi passa tante ore a scrivere e sviluppare, per figure centrali nel mondo informatico come Linus Torvalds, creatore e manutentore del kernel Linux, la scelta assume un’importanza tutt’altro che trascurabile. Con un post recente sulla storica LKML (Linux Kernel Mailing List), Torvalds ha annunciato di essere tornato a utilizzare una tastiera meccanica con switch Cherry MX Blue, abbandonando quella con switch a basso profilo, più silenziosa, che aveva adottato nei sei mesi precedenti.
Torvalds rivela che le motivazioni sono diverse: feedback tattile, efficienza e precisione nella digitazione. Il “re pinguino” ha notato un incremento nei refusi durante il periodo di utilizzo della tastiera più silenziosa e ritiene che il ritorno a un prodotto più rumoroso sia fondamentale per mantenere una digitazione corretta e consapevole.
Switch meccanici: il ritorno alla tastiera rumorosa per chi scrive codice
Il caso di Torvalds non è isolato. Gli switch Cherry MX Blue, noti per il loro click udibile e una risposta tattile pronunciata, sono spesso associati a una digitazione più consapevole e ritmica.
A differenza degli switch lineari (come gli MX Red) o silenziosi (Silent Red o Silent Black), i Blue forniscono un duplice feedback che può ridurre l’errore umano. È un aspetto cruciale soprattutto per chi scrive codice a basso livello, dove anche un carattere fuori posto può portare a conseguenze critiche.
Molti sviluppatori professionisti affermano che il feedback sonoro e meccanico diventi una sorta di estensione sensoriale del flusso di pensiero, contribuendo a mantenere l’attenzione sul compito da svolgere e migliorando l’accuratezza nella digitazione.
Ergonomia e produttività: quando il rumore è un alleato
Un aspetto interessante è che Torvalds non lavora in ambienti condivisi dove il rumore delle tastiere meccaniche rappresenterebbe un disturbo. Ciò gli consente di privilegiare il comfort personale e la produttività. Ovviamente, l’ambiente di utilizzo resta un fattore critico nella scelta della migliore tastiera per PC.
Da un punto di vista ergonomico, le tastiere low-profile sono spesso associate a un minor affaticamento delle dita e dei polsi, ma per utenti esperti e abituati a una certa resistenza al tatto, la mancanza di feedback può risultare controproducente.
Il settore delle tastiere ha attraverso un forte cambiamento negli ultimi anni. Accanto ai “modelli di massa”, sono emerse nicchie di prodotti altamente specializzate: ci sono soggetti indipendenti che progettano tastiere personalizzabili nei minimi dettagli: dalla scelta degli switch alla disposizione dei tasti – layout ANSI, ISO, ortolineari, split -, fino all’aggiunta di display OLED, encoder rotativi, slider touch e LED RGB.
Il ritorno di Linus Torvalds alle tastiere meccaniche “vecchio stile” ci ricorda che, in un mondo sempre più orientato alla silenziosità e al design minimalista, la funzionalità percepita attraverso il tatto e l’udito continua a essere fondamentale per ampie categorie di utenti.
Credit immagine in apertura: Tyenaza