Ingegnere Google confessa di aver hackerato PlayStation Portal: ecco le prove

Un ingegnere Google, in collaborazione con altri due suoi colleghi, ammette di essere riuscito nel tentativo di hackerare la console portatile Sony PlayStation Portal svincolandola dalla PS5 e permettendo il caricamento e l'esecuzione di altri titoli gaming.
Ingegnere Google confessa di aver hackerato PlayStation Portal: ecco le prove

Andy Nguyen è un nome noto per gli utenti PlayStation. Il ricercatore è uno degli “entusiasti” più famosi che negli anni si sono maggiormente prodigati per abilitare sulle console Sony possibilità non previste dal produttore.

Dopo circa un mese di lavoro ininterrotto, come lui stesso afferma, Nguyen annuncia di essere riuscito nell’impresa di portare PPSSPP su PlayStation Portal.

Nguyen, tra l’altro, è Google Senior Information Security Engineer e spiega di aver raggiunto l’ambizioso risultato grazie anche all’aiuto di altri due suoi colleghi.

Cos’è l’emulatore PPSSPP e come funziona

PPSSPP è un emulatore open source creato da Henrik Rydgård e progettato per consentire agli appassionati di eseguire giochi della console portatile PlayStation Portable (PSP) su dispositivi come computer, smartphone e tablet. L’acronimo PPSSPP sta per “PlayStation Portable Simulator Suitable for Playing Portably“.

Il programma è stato sviluppato per offrire un’esperienza di gioco simile a quella della PSP originale, consentendo agli utenti di godere dei loro giochi preferiti su piattaforme diverse. PPSSPP è compatibile con diversi sistemi operativi, tra cui Windows, macOS, Linux, Android e iOS. Gli utenti possono scaricare l’emulatore gratuitamente e poi caricare i propri giochi PSP.

Un emulatore che trasforma PlayStation Portal

Di base, PlayStation Portal è un dispositivo costruito usando Android come fondamenta che, di default, offre un insieme di abilità piuttosto limitate.

In particolare, PlayStation Portal – lanciata a novembre 2023 – è un dispositivo che apre le porte allo streaming dei titoli caricati su PS5.

PlayStation Portal vuole consentire il gaming in mobilità: è un “lettore remoto” che include un display ad alta definizione, offrendo un’esperienza simile a quella della PS5, eccezion fatta che i contenuti sono fruibili “nel palmo della mano”.

PPSSPP rompe il legame tra PlayStation Portal e PS5

Per utilizzare la funzionalità di riproduzione remota su PlayStation Portal, è necessario accendere la console PS5 e assicurarsi che alcune impostazioni siano configurate. Il dispositivo richiede una connessione a Internet capace di assicurare una larghezza di banda sufficiente e una PS5 connessa alla rete WiFi. Non è tuttavia indispensabile che i due dispositivi, ovviamente, si trovino collegati alla medesima rete.

Diversamente verrebbe meno la possibilità di fruire dei titoli preferiti in modalità di streaming remoto.

PPSSPP, il cui sorgente è pubblicato e aggiornato su GitHub, è stato in questo caso usato da Nguyen e dai suoi collaboratori per eseguire titoli come Minecraft e Grand Theft Auto: Liberty City Stories su PlayStation Portal.

Un hacking in grande stile

Come si vede nel post pubblicato su X, riportato in precedenza, Nguyen ha condiviso una foto della sua PlayStation Portal mentre eseguiva GTA: Liberty City Stories, gioco rilasciato nel 2005 esclusivamente per la PSP.

L’ingegnere ha modificato il dispositivo Sony per pura passione, non svolgendo in questo caso alcuna attività correlata con il suo lavoro in Google.

Ha spiegato che il suo interesse è nato dalla delusione rispetto alla mancanza di una vera console portatile firmata Sony, capace di competere con Steam Deck e Nintendo Switch.

Nguyen sottolinea che al momento non è prevista una release pubblica e che c’è ancora molto lavoro da fare per affinarne il funzionamento.

Il lavoro di hacking di PlayStation Portal è iniziato il 1° gennaio 2024 e ha richiesto appena qualche settimana di tempo.

L’ingegnere Google ha riferito che l’anno scorso ha scoperto una vulnerabilità su un’altra console PlayStation, guadagnando una ricompensa di 10.000 dollari.

Credit immagine in apertura: Andy Nguyen.

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