Midjourney vittima di un attacco in stile botnet: cosa è successo?

Dipendente di Stability AI cerca di "forzare" la generazione di immagini da parte del concorrente Midjourney: ecco le posizioni dei due CEO.

Negli scorsi giorni Midjourney, per far fronte a un attacco informatico, ha preso una decisione alquanto drastica: bannare tutti i dipendenti della società rivale Stability AI dal proprio servizio.

La piattaforma di generazione grafica tramite Intelligenza Artificiale, infatti, avrebbe subito un attacco in stile botnet e, secondo le indagini del caso, il probabile responsabile sarebbe proprio un dipendente di Stability AI.

Come spiegato dai portavoce della società, la persona avrebbe tentato di raccogliere in blocco una serie di immagini generate da Midjourney, venendo rilevato a causa della quantità di generazioni richieste anomala. Il presunto colpevole, infatti, avrebbe sfruttato diversi account a pagamento per forzare il sistema a generare una quantità enorme di contenuti.

Perché questo comportamento? Catalogare un gran numero di prompt e relative immagini generate, potrebbe essere molto utile per facilitare l’addestramento di un modello rivale.

Midjourney e Stability AI: i due CEO sembrano voler collaborare per risolvere il caso spinoso

Secondo la ricostruzione, l’attacco è avvenuto intorno alla mezzanotte dello scorso 2 marzo. In conseguenza alle richieste massicce, Midjourney ha subito un’interruzione nella generazione di immagini di 24 ore.

In seguito a questa azione così invasiva, Midjourney ha deciso di cambiare le proprie politiche, inserendo una voce specifica nella documentazione fornita agli utenti. Qui, infatti, è stata inserita una frase che recita “L’automazione aggressiva o la soppressione del servizio comportano l’esclusione di tutti i dipendenti dell’azienda responsabile“.

Dopo la presa di posizione da parte di Midjourney è arrivata la risposta di Emad Mostaque, CEO di Stability. Mostaque ha sottolineato come qualunque cosa fosse accaduta, non fosse intenzione della propria azienda danneggiare i rivali. Dall’altra parte, anche il CEO David Holz ha cercato di smorzare i toni, affermando di aver inviato informazioni alla controparte per effettuare eventuali indagini interne.

Fonte: arstechnica.com

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