Modem libero e VoIP, ci sono ancora zone d'ombra secondo 3CX

A fine novembre il provvedimento AGCOM in materia di modem libero avrà piena efficacia ed entro tale data gli operatori di telecomunicazioni italiani sono chiamati a fornire informazioni tecniche agli abbonati e offrire la possibilità di riconsegnare il modem router precedentemente fornito. 3CX ha dei dubbi spiegando che vi sarebbe spazio per alcune libere interpretazioni.

A fine novembre, salvo eventuali ricorsi da parte degli operatori di telecomunicazioni italiani, entreranno ufficialmente in vigore i provvedimenti fissati dalla Delibera AGCOM n. 348/18/CONS in materia di “modem libero”: ne abbiamo parlato nell’articolo Modem libero: come scegliere e usare il router.

3CX, una delle aziende che da più tempo “fanno rima con VoIP”, sviluppa un centralino telefonico IP (PBX) software e open standard in grado di rinnovare le telecomunicazioni e di rimpiazzare i centralini proprietari. Le soluzioni 3CX aiutano professionisti e aziende a tagliare i costi telefonici incentivando la produttività e permettendo l’utilizzo dei sistemi di comunicazione dell’impresa anche in mobilità (grazie a un approccio on premise o cloud).

Secondo 3CX la delibera AGCOM pubblicata all’inizio di agosto non normerebbe in maniera chiara l’erogazione e l’utilizzo dei servizi VoIP, ormai sempre più comuni.

VoIP su protocollo SIP: è universale ma gli operatori non condividono le credenziali d’accesso e i parametri per utilizzare la linea voce

La telefonia VoIP in standard SIP è ormai largamente utilizzata da tutti gli operatori, sia dai grandi operatori che dai provider VoIP che sfruttano lo standard “aperto”.
3CX ricorda come la differenza sostanziale stia nel fatto che, salvo rare eccezioni, le utenze VoIP dei grandi operatori sono sempre state rilasciate in modalità emulata, in genere sotto forma di linee analogiche o ISDN
In altre parole, sebbene anche i grandi operatori utilizzino di fatto il protocollo SIP per il trasporto della fonia (VoIP), la stessa non è mai stata fruibile in maniera indipendente e separabile dalla linea xDSL.

Anzi, aggiungiamo noi, i provider di telecomunicazioni si sono sino ad oggi rifiutati di fornire le credenziali per l’utilizzo dell’utenza VoIP con apparati diversi da quelli forniti agli abbonati a noleggio, in comodato d’uso gratuito o in acquisto. La possibilità di usare tale servizio con terminali diversi da quello fornito dall’operatore appare lampante, ad esempio, seguendo quanto descritto nell’articolo VoIP su fibra TIM con un altro modem VDSL.

Con la delibera AGCOM questa situazione potrebbe cambiare, a favore di un mercato più competitivo per quanto riguarda l’offerta, l’erogazione e la fruizione dei servizi voce.

Purtuttavia, come si osserva da 3CX, scorrendo il testo della delibera AGCOM, non si riscontrano espliciti riferimenti alla telefonia VoIP: nonostante essa venga richiamata esplicitamente nella premessa, nel documento approvato non viene chiaramente normata.
La mancanza di riferimenti diretti nel corpo della delibera sembra quasi affievolirne o limitarne la portata per quanto concerne la telefonia IP“, commentano i portavoce di 3CX.

Il VoIP aperto e le limitazioni normative

Pur non citando esplicitamente il servizio VoIP, leggendo il testo della delibera AGCOM si fa comunque riferimento ai “servizi aggiuntivi che utilizzano la rete IP” tra i quali non è possibile non ricomprendere anche il VoIP. “A tal fine i fornitori di accesso alla rete forniscono ai propri clienti, attraverso i canali di assistenza, informazioni per la corretta e semplificata attestazione delle funzionalità di connessione e configurazione degli apparati terminali“, si legge.
Di conseguenza il provvedimento, a nostro modesto avviso, prescrive almeno l’obbligo per gli operatori di fornire parametri e credenziali VoIP. Fatti salvi eventuali “impedimenti tecnici” manifestati e giustificati adeguatamente dai provider sui quali ci sarà molto da discutere. “Questa “eventualità” potrebbe tramutarsi in una scappatoia per l’introduzione o la permanenza di uno o più vincoli“, riflette anche 3CX.

3CX osserva che la delibera lascerebbe “molto spazio alla libera interpretazione” sottolineando in particolare che:

– Non vi sono espliciti riferimenti alla possibilità di fornitura dei servizi VoIP in forma separata e indipendente (sebbene auspicati nella premessa). Ciò potrebbe precludere l’utilizzo in cloud delle linee di telefonia VoIP (trunk SIP) degli operatori tradizionali con piattaforme indipendenti per la comunicazione unificata.
– Ci sono molti dubbi riguardo alla possibilità di fruire sistematicamente delle linee VoIP in standard SIP “puro” con terminali IP liberi (ad esempio centralini o telefoni VoIP comuni) sulle linee dati in rame o fibra degli stessi operatori. In particolare, l’obbligo di fornitura delle linee telefoniche secondo lo standard SIP (europeo e internazionale) da parte degli operatori di comunicazione è ancora incerto.
– La portabilità delle linee VoIP, intesa come possibilità del trasferimento delle stesse su linee dati indipendenti sembrerebbe da escludersi.

AVM sembra essere più fiduciosa promettendo una pagina in cui saranno riassunti tutti i dati per l’utilizzo dei servizi messi a disposizione dai provider italiani: eccola qui.

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