P2PL di Telegram: perché potrebbe essere una scelta sbagliata?

Perché il programma P2PL di Telegram può rappresentare un enorme rischio per la tua privacy?

Il programma Peer-To-Peer Login (P2PL) di Telegram, è una formula proposta agli utenti per ottenere un abbonamento premium a titolo gratuito.

Tutto ciò che è richiesto a chi accetta questo tipo di sottoscrizione è offrire il proprio numero di telefono per inoltrare password monouso (OTP) ad altri utenti. Un’ottima idea da parte di Telegram per alleggerirsi di questo aspetto… ma per gli utenti è davvero così conveniente? Tenendo conto dei rischi che corrono, la risposta è no.

In seguito alla ricerca di un utente di X, ovvero @AssembleDebug, P2PL si è rivelata una potenziale trappola sotto il punto di vista della privacy.

In primis, vi è il rischio più evidente: chi riceve i messaggi OTP vede il numero del mittente. Non solo: nel caso si verifichino problemi, sotto questo punto di vista, nei termini di servizio di Telegram la piattaforma non si assume alcun tipo di responsabilità.

P2PL di Telegram e i problemi relativi alla  privacy

Una volta che un messaggio OTP è stato inviato dal numero, il destinatario può semplicemente rispondere. Alle persone che partecipano al programma P2PL viene chiesto di non inviare messaggi ai destinatari delle OTP. Nonostante ciò, non c’è modo per Telegram di imporre tale comportamento, né di impedire alle persone di rispondere al testo OTP.

Infine va considerato come il P2PL permetta in fin dei conti di risparmiare appena 5 dollari al mese. In molti casi, di fatto, è molto meglio mettere mano al portafogli per evitare situazioni poco piacevoli.

A rendere tutto molto inquietante vi è il fatto che Telegram ha sempre fatto della sua politica sulla privacy un motivo di vanto. Al di là della questione privacy, poi, l’app di messaggistica è salita agli onori della cronaca anche per diversi casi legati ai bot, talvolta utilizzati per diffondere campagne phishing e non solo.

 

Fonte: theverge.com

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