Nel panorama italiano delle telecomunicazioni, FiberCop e Open Fiber sono operatori di rete wholesale, ovvero fornitori di infrastrutture che non vendono servizi direttamente al cliente finale ma mettono a disposizione la propria rete agli operatori retail (come TIM, Vodafone, Fastweb, WindTre, Iliad e altri). Il modello è volto a promuovere una concorrenza equa e accelerare la diffusione della banda ultralarga sul territorio nazionale, soprattutto nelle aree a fallimento di mercato.
Il primo NetBook di FiberCop: trasparenza, numeri e strategia della rete italiana
Il NetBook 2025 pubblicato da FiberCop rappresenta la prima edizione ufficiale del documento che sintetizza dati tecnici, infrastrutturali e territoriali relativi alla rete a banda larga e ultralarga fissa in Italia. È un documento inedito per profondità e ampiezza, aggiornato a dicembre 2024, che nasce con l’obiettivo di offrire una fotografia completa della rete FiberCop, rendendo tangibili i progressi, le tecnologie adottate, i piani di ammodernamento e l’impegno nel percorso di transizione digitale nazionale.
Il volume si articola in tre sezioni principali, ciascuna con un taglio tecnico e informativo complementare:
- Pillole di rete – una panoramica teorica e didattica sulla struttura delle reti di telecomunicazioni, dalle tecnologie xDSL fino alle architetture FTTH, passando per le componenti trasmissive, le piattaforme DSLAM e gli apparati attivi come OLT, ONU e DPU. È una sezione fondamentale per inquadrare le basi tecniche del settore e comprendere la transizione dal rame alla fibra.
- I numeri della rete FiberCop – una ricca raccolta di dati quantitativi che illustra lo stato delle linee attive, la distribuzione delle centrali COLT e degli armadi FTTC, i volumi di traffico, la copertura FTTH, e le classifiche provinciali. È qui che emerge la dimensione industriale del progetto FiberCop, con più di 12,5 milioni di unità immobiliari coperte in FTTH, oltre 7.800 armadi attivi solo in Piemonte e 3,5 milioni di km di fibra posata in Lombardia.
- La rete sul territorio: cartine e dati provinciali – una mappatura dettagliata di tutte le province italiane, con rappresentazioni grafiche delle centrali (attive e in dismissione), dei collegamenti in fibra ottica, e delle coperture su base ESRI. Questa sezione consente una visualizzazione geospaziale delle infrastrutture, integrata da tabelle tecniche che riportano dati su DSLAM, traffico per linea, incidenza delle centrali OLT e densità degli armadi.
Il ruolo di FiberCop in Italia
Con la pubblicazione dei bandi pubblici relativi al Piano Italia 1 Giga, promosso da Infratel nell’ambito del PNRR, FiberCop e Open Fiber si sono spartite l’onere e l’opportunità di portare connettività ad almeno 1 Gbps nelle zone grigie e bianche del Paese, quelle meno coperte dagli operatori privati. FiberCop, società controllata da TIM e, dal 2024, controllata da KKR, si è aggiudicata 7 lotti su 15 per un valore di oltre 1,6 miliardi di euro. Open Fiber, già partecipata da CDP e Macquarie, ha conquistato i rimanenti lotti, mantenendo un ruolo chiave nell’estensione della rete FTTH.
L’ingresso di KKR nella compagine azionaria di FiberCop – in un’operazione che ha previsto lo scorporo della rete primaria e secondaria di TIM e la creazione di un’entità separata (NetCo) – ha confermato l’interesse strategico verso le infrastrutture di rete come asset critici per la digitalizzazione del Paese. Il consolidamento delle infrastrutture, pur mantenendo modelli aperti e neutri, potrebbe agevolare la pianificazione degli investimenti, ridurre duplicazioni e velocizzare il decommissioning del rame a favore di architetture integralmente in fibra ottica.
Le reti di telecomunicazioni e la loro classificazione
Il documento condiviso da FiberCop sottolinea che le reti di telecomunicazioni possono essere suddivise in tre principali componenti:
- Reti di accesso: collegate all’utente finale, rappresentano il cosiddetto “ultimo miglio”.
- Reti metro-regionali: interconnettono le centrali locali in ambito regionale.
- Reti di trasporto nazionali: costituiscono la backbone del traffico dati tra le regioni.
A seconda delle tecnologie impiegate, le reti di accesso possono essere ADSL/VDSL su rame oppure FTTC, FTTB e FTTH su fibra ottica. Le reti di trasporto si sono evolute verso tecnologie full-IP come OPM e OPB, mentre le reti trasmissive utilizzano soluzioni DWDM di nuova generazione.
La vera discontinuità con il passato è rappresentata dall’architettura FTTH (Fiber-to-the-Home), che porta la fibra direttamente nell’abitazione dell’utente, con prestazioni simmetriche fino a 10 Gbps (tecnologie GPON e XGS-PON).
FiberCop: PNRR e piani pubblici
Come abbiamo raccontato in precedenza, FiberCop è direttamente coinvolta nella realizzazione del Piano Italia 1 Giga e del Piano 5G Backhauling, due pilastri della Missione 1 del PNRR dedicata alla digitalizzazione. I dati aggiornati a dicembre 2024 indicano che FiberCop ha:
- Connesso 1,33 milioni di civici (su un target di 1,63 milioni entro il 2026), con un avanzamento del 52%.
- Collegato 9.462 siti radiomobili con fibra ottica, con un progresso del 66%.
L’obiettivo è ridurre drasticamente il digital divide, portando la connettività a banda ultralarga in aree remote e meno densamente popolate.
Piano Italia 1 Giga (primo grafico nell’immagine precedente). Ha l’obiettivo di portare connettività a almeno 1 Gbps in download e 200 Mbps in upload a famiglie e imprese situate nelle aree grigie e bianche del Paese, cioè quelle non adeguatamente coperte dal mercato. Il piano è parte del PNRR e mira a ridurre il digital divide, garantendo l’accesso alla banda ultralarga anche in zone periferiche e rurali.
Piano 5G Backhauling (secondo grafico nell’immagine precedente). Punta a collegare con la fibra ottica i siti delle stazioni radio base 5G, in particolare quelli in aree meno redditizie per gli operatori. Il backhauling in fibra è essenziale per garantire le elevate prestazioni del 5G, come bassa latenza e alta capacità di trasporto dati, abilitando così servizi avanzati per cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni.
Il decommissioning delle centrali in rame
Avviato nel 2020, il piano di decommissioning prevede la chiusura progressiva di circa 6.800 centrali legacy su un totale di 10.500, con una razionalizzazione a 3.700 centrali COLT (Central Office Long Term) entro il 2028. I vantaggi principali includono:
- Riduzione dei consumi energetici e dei costi di manutenzione.
- Recupero del rame e delle infrastrutture obsolete.
- Migliore resilienza, prestazioni e sostenibilità ambientale.
Al 31 dicembre 2024, AGCOM ha autorizzato la chiusura di 3.392 centrali. Le centrali COLT saranno potenziate e trasformate nei nuovi hub strategici della rete.
Numeri e copertura della rete FiberCop
Esaminando il contenuto del Netbook, emerge che a fine 2024 la rete FiberCop si compone di:
- Oltre 12,5 milioni di unità immobiliari (UI) coperte in FTTH, pari al 39% della copertura nazionale.
- Copertura FTTx superiore al 90% delle UI ESRI (unità certificate da ente terzo).
- Una rete fisica che si estende per oltre 3,5 milioni di km in Lombardia, 1,75 milioni di km in Piemonte e decine di migliaia di km nelle altre regioni.
Le province con maggiore traffico medio per linea sono:
- Napoli: 342,8 GB/mese
- Palermo: 340,3 GB/mese
- Crotone: 330,1 GB/mese
Architetture di rete e apparati tecnologici
FiberCop utilizza tre principali modelli di architettura FTTx:
- FTTC: fibra fino all’armadio, rame nel tratto finale.
- FTTB: fibra fino al piano strada o base edificio, con G.Fast per tratte brevi.
- FTTH: fibra punto-multipunto (PON) fino all’interno dell’abitazione.
L’apparato chiave per la gestione delle connessioni broadband è il DSLAM, disponibile in due versioni:
- ATM (in dismissione)
- Ethernet IP DSLAM (commutazione a pacchetto)
Nel contesto FTTH, gli OLT (Optical Line Termination) si interfacciano con gli ONT/ONU installati presso il cliente, garantendo simmetria e alta velocità.
Le immagini nell’articolo sono tratte dal Netbook 2025 di FiberCop.