Storico Apple iMac G3 potrebbe rinascere in mattoncini LEGO

Il leggendario iMac G3 del 1998, simbolo della rinascita Apple, potrebbe tornare in versione LEGO grazie al progetto Ideas di Fuma Terai. Un set da 700 pezzi che riproduce fedelmente il Bondi Blue, tastiera, mouse e dettagli interni.
Storico Apple iMac G3 potrebbe rinascere in mattoncini LEGO

Negli anni ’90, poche icone tecnologiche hanno saputo incarnare lo spirito di un’epoca quanto l’Apple iMac G3. Con il suo case traslucido Bondi Blue e la forma arrotondata che rompeva con decenni di grigi rettangoli anonimi, il computer lanciato da Steve Jobs nel 1998 non fu soltanto una macchina: fu un manifesto di design e un segnale di rinascita per la Mela. Oggi, a oltre 25 anni di distanza, quello storico computer potrebbe tornare in una veste del tutto inaspettata: un modello LEGO ufficiale.

Il progetto LEGO Ideas partorisce un iMac in scala

Il designer Fuma Terai ha ricreato l’iMac G3 in versione LEGO attraverso la piattaforma LEGO Ideas, dove i fan possono proporre e votare set da trasformare in prodotti commerciali. La sua creazione conta circa 700 pezzi e riproduce con sorprendente fedeltà le linee del sistema Apple originale.

Il modello include la scocca trasparente Bondi Blue, ottenuta grazie a un uso creativo degli elementi traslucidi LEGO; circuito interno e tubo catodico, simulati con componenti che riproducono dissipatori, cablaggi e la disposizione interna della componentistica elettronica; tastiera e mouse in mattoncini, che completano l’insieme in perfetto stile retrò.

L’attenzione al dettaglio è tale che Terai ha previsto adesivi personalizzati per replicare il logo iMac e la schermata di avvio di Mac OS, restituendo al modello la stessa “personalità” che nel 1998 trasformò il personal computer in un oggetto di lifestyle.

Retro iMac G3 LEGO

Dal cult design alla cultura LEGO

Il legame tra l’iMac G3 e il mondo LEGO non è casuale. Entrambi condividono una filosofia di design giocoso e modulare, pensato per essere accessibile, colorato e immediatamente riconoscibile. Così come i mattoncini hanno ridefinito il concetto di gioco creativo, l’iMac voleva introdurre sul mercato l’idea di computer come oggetto quotidiano, liberandolo dall’immagine fredda e puramente funzionale.

La scelta del Bondi Blue non fu soltanto estetica: quella trasparenza comunicava apertura, semplicità e una rottura radicale con il passato. In LEGO, questa filosofia si traduce nell’uso intelligente di elementi traslucidi per suggerire l’interno della macchina, creando un parallelo tra il design industriale e il linguaggio dei mattoncini.

Circuiti interni iMac G3 LEGO

Licensing: la vera sfida

Arrivare a 10.000 voti su LEGO Ideas è solo il primo passo. Ogni anno oltre 150 progetti raggiungono questa soglia, ma solo una manciata viene selezionata. Oltre alla fattibilità tecnica e commerciale, nel caso dell’iMac G3 entrano in gioco complessi aspetti legali e di licensing.

In questo caso, la variabile più critica è Apple stessa. Storicamente, l’azienda di Cupertino è estremamente selettiva nella concessione delle proprie licenze e raramente ha aperto il proprio catalogo di prodotti a interpretazioni ufficiali al di fuori delle sue linee. Se però decidesse di approvare il progetto, il set LEGO iMac G3 potrebbe diventare non solo un omaggio nostalgico, ma anche un raro esempio di collaborazione tra due brand iconici.

Un’operazione culturale oltre che commerciale

Al di là del fattore collezionistico, un iMac G3 in versione LEGO avrebbe un valore che va oltre il semplice giocattolo:

  • storico, perché celebra uno dei momenti chiave nella storia dell’informatica moderna;
  • educativo, perché permetterebbe alle nuove generazioni di scoprire un’icona del passato attraverso il linguaggio universale dei mattoncini;
  • culturale, perché sancirebbe l’incontro tra due marchi che hanno definito, in modi diversi, il concetto di design user-friendly.

Il progetto ha già superato i 6.000 voti, con quasi un anno di tempo per raggiungere la soglia necessaria. Considerata la popolarità del G3 e la promozione virale che sta ottenendo online, le possibilità di entrare nella fase di valutazione ufficiale sono altissime. La vera incognita rimane appunto la disponibilità di Apple a concedere l’utilizzo dei propri marchi.

iMac G3: caratteristiche e innovazioni di un’icona del 1998

Quando fu presentato a maggio 1998, iMac G3 rappresentò una rottura radicale con il passato, sia dal punto di vista tecnico che estetico.

Montava un processore PowerPC G3 a 233 MHz, una memoria RAM da 32 MB espandibile fino a 128 MB, un disco rigido da 4 GB e un’unità CD-ROM, specifiche che lo collocavano tra le macchine consumer più potenti della sua fascia.

La vera rivoluzione, tuttavia, risiedeva nelle scelte progettuali: l’iMac fu tra i primi computer a eliminare le porte legacy come ADB e seriali, adottando in esclusiva la connessione USB, all’epoca una tecnologia emergente. Era il 20 aprile 1998 quando, alla presenza di Bill Gates, un tecnico Microsoft fece crashare il sistema utilizzato per la presentazione di Windows 98 e della nuova funzionalità plug-and-play basata su interfaccia USB.

Integrava inoltre una scheda di rete Ethernet 10/100, aprendo la strada a un utilizzo immediato di Internet, e abbandonava il floppy disk, sostituito dal solo supporto ottico. La scocca traslucida Bondi Blue, unita al design “all-in-one” che inglobava monitor CRT e componenti interni in un unico corpo, trasformò il computer da strumento tecnico a oggetto di design e lifestyle, influenzando profondamente l’industria tecnologica negli anni a venire.

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