Terremoto di Taiwan: conseguenze sulla produzione hardware?

Il sisma di Taiwan, oltre a morti e feriti, potrebbe influire anche sul mercato di semiconduttori e chip: ecco cosa sta succedendo.
Terremoto di Taiwan: conseguenze sulla produzione hardware?

Il recente terremoto di Taiwan, oltre a causare nove morti e un migliaio di feriti ha portato gravi danni strutturali sull’isola. Si tratta dell’evento sismico è il più forte ad aver colpito Taiwan dopo quello del 1999.

Le foto con edifici pendenti stanno facendo il giro del Web e, almeno al momento, non è ancora possibile stimare l’enorme entità di danni per la piccola nazione asiatica.

Tra gli edifici colpiti, a quanto pare, vi è lo stabilimento di TSMC, una fonderia di semiconduttori tra le più grandi al mondo. In conseguenza a quanto accaduto, la compagnia ha dovuto interrompere le attività produttive.

Nonostante ciò, l’azienda ha confermato che solo alcune apparecchiature secondarie sono state danneggiate e che quanto accaduto non dovrebbe compromettere la produzione sul lungo termine.

Ovviamente, TSMC non è l’unico produttore colpito dal sisma. Anche le fabbriche del nord-ovest dell’isola sembrano aver subito danni, anche se non è ancora dato sapere se e come questi influiranno sulla produzione di hardware.

TSMC e non solo: a Taiwan si ferma la produzione di semiconduttori e chip

Lo stop alla produzione di TSMC potrebbe rappresentare un grosso problema per il mercato mondiale di semiconduttori. Colossi tech come NVIDIA, Apple, AMD e Intel, infatti, sono clienti proprio di questa compagnia.

Nonostante ciò, da Taiwan, arrivano ulteriori rassicurazioni. Secondo una dichiarazione ufficiale della compagnia, la stessa è sempre stata preparata per queste evenienze, con periodiche esercitazioni e procedure collaudate. Nello specifico, ad essere state colpite risultano le apparecchiature di litografia a raggi ultravioletti estremi (EUV).

Da quanto emerge nelle ultime ore, anche la United Microelectronics sembra aver interrotto la produzione. Come affermato dal direttore Liu Chitong, alcune macchine per la produzione di chip hanno interrotto il lavoro ma l’azienda è già a lavoro per ripristinare il loro funzionamento.

Questo stop non è di certo di poco conto: United Microelectronics, infatti, è considerato il terzo produttore mondiale di chip.

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