USA contro il cybercrimine: ecco lo Scam Center Strike Force

Gli USA lanciano lo Scam Center Strike Force per smantellare le reti di truffa in criptovalute in Asia sudorientale, con sequestri record.

Negli ultimi mesi, l’attività repressiva internazionale contro le organizzazioni criminali che sfruttano il mondo delle criptovalute ha raggiunto livelli senza precedenti.

Al centro di questa offensiva, la Scam Center Strike Force statunitense si è imposta come il fulcro di una strategia globale, orchestrando una serie di operazioni mirate a smantellare reti sofisticate e transnazionali. I numeri raccontano una realtà allarmante: oltre 401,6 milioni di dollari già recuperati, più di 3.000 segnalazioni in un solo anno e decine di arresti internazionali che testimoniano la vastità del fenomeno.

Il coinvolgimento delle principali agenzie federali, tra cui il FBI, il Dipartimento di Giustizia e il Secret Service, ha dato impulso a una serie di azioni coordinate per contrastare la criminalità informatica proveniente da aree particolarmente vulnerabili del Sud-Est asiatico. Le indagini hanno puntato i riflettori su paesi come il Myanmar, la Cambogia e il Laos, divenuti negli ultimi anni veri e propri hub per le truffe digitali. In queste regioni, gruppi organizzati hanno messo a punto schemi fraudolenti in grado di sottrarre miliardi di dollari a ignari cittadini statunitensi, sfruttando la rapidità e l’anonimato garantiti dalle nuove tecnologie finanziarie.

Una task force contro il furto di criptovalute

La task force ha agito su più fronti, riuscendo a portare a termine importanti sequestri di crypto e bloccando flussi finanziari destinati a finanziare ulteriori attività illecite.

Attualmente, sono già stati confiscati oltre 401,6 milioni di dollari in asset digitali, mentre altri 80 milioni sono in fase di sequestro. Solo nel 2025, il Secret Service ha registrato circa 3.000 denunce relative a frodi nel settore delle criptovalute, confermando la crescita esponenziale di questo tipo di crimini e la necessità di una risposta coordinata a livello internazionale.

Le operazioni congiunte hanno visto una stretta collaborazione con le autorità locali, producendo risultati concreti soprattutto in territori complessi come il Myanmar. Qui, le forze dell’ordine sono riuscite a smantellare infrastrutture criminali, tra cui il famigerato compound Tai Chang, noto per essere una delle principali basi operative delle reti di truffatori. Sono stati sequestrati terminali satellitari e avviati ben 38 procedimenti penali in Indonesia contro membri delle organizzazioni coinvolte. Un elemento di particolare rilievo riguarda il coinvolgimento della DKBA, gruppo armato locale che, secondo le indagini, avrebbe avuto un ruolo centrale nella gestione di compound dediti al traffico di esseri umani e allo sfruttamento di lavoratori forzati all’interno delle strutture utilizzate per le truffe.

La risposta delle istituzioni americane non si è limitata alle azioni di polizia. Il Tesoro ha imposto severe sanzioni economiche contro i gruppi armati e le entità finanziarie ritenute complici, cercando di colpire il fenomeno anche dal punto di vista della sostenibilità economica. La cooperazione internazionale si è rivelata fondamentale: la Polizia Reale Thailandese e altre forze regionali hanno fornito un supporto cruciale per individuare e colpire infrastrutture remote, spesso protette da sistemi di sicurezza sofisticati e localizzate in aree difficilmente accessibili.

Tuttavia, gli esperti sottolineano che la sola repressione non basta. Le misure punitive devono essere integrate con programmi di assistenza alle vittime, che spesso subiscono gravi danni economici e psicologici, e con iniziative volte a rafforzare il quadro normativo e la trasparenza delle piattaforme digitali. La complessità delle reti criminali impone un approccio multilivello, in cui la prevenzione e la sensibilizzazione dei cittadini rivestono un ruolo centrale.

Per i governi locali, l’azione congiunta rappresenta un’opportunità unica per sviluppare capacità investigative e rafforzare la collaborazione internazionale. Tuttavia, permangono criticità significative: l’instabilità politica, la corruzione diffusa e la presenza di gruppi armati rendono difficile consolidare i risultati ottenuti e garantire una lotta efficace e duratura contro le organizzazioni criminali. In questo contesto, la sfida principale rimane quella di costruire alleanze solide e durature, capaci di affrontare schemi di frode sempre più radicati e tecnologicamente avanzati.

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