Windows 10 resiste e Microsoft continua ad aggiornarlo: arriva una Release Preview

Windows 10 terminerà il supporto standard il 14 ottobre 2025, ma Microsoft distribuisce nuovi aggiornamenti: si parte dal canale Release Preview, con l’ultima la build 19045.6388. Cosa significa?

Windows 10 si avvicina rapidamente alla fine del suo ciclo di supporto ufficiale: il 14 ottobre 2025 sarà l’ultima data in cui il sistema operativo riceverà aggiornamenti standard. Tuttavia, Microsoft continua a distribuire aggiornamenti nel canale Release Preview per gli utenti che non hanno ancora effettuato la migrazione a Windows 11. L’ultimo update disponibile per Windows 10 corrisponde alla build 19045.6388 (KB5066198), rilasciata per gli utenti iscritti al programma Windows Insider.

Il contenuto dell’aggiornamento per Windows 10 22H2 Release Preview

Una Release Preview di Windows 10 a un mese esatto dall’abbandono del supporto del sistema operativo? Strano, ma vero.

Con un comunicato pubblicato sul blog Microsoft gestito dal team Windows Insider Program, l’azienda di Redmond osserva che l’aggiornamento appena rilasciato per Windows 10 22H2 non introduce nuove funzionalità né correzioni specifiche. Microsoft lo descrive come un pacchetto che apporta “un piccolo insieme di miglioramenti generali” volti a ottimizzare l’esperienza complessiva degli utenti e dei dispositivi su Windows 10.

In pratica, si tratta di un aggiornamento di manutenzione, volto a garantire la stabilità del sistema fino alla fine del supporto e, ovviamente, ben oltre.

Sì, perché vista la popolarità di Windows 10, Microsoft ha deciso di offrire un ulteriore anno di aggiornamenti gratuiti, fino al 13 ottobre 2026, a tutti coloro che non hanno stipulato contratti aziendali.

Programma ESU (Extended Security Updates): estensione gratuita degli aggiornamenti sicurezza Windows 10

Dopo il 14 ottobre 2025, Windows 10 riceverà solo aggiornamenti di sicurezza tramite il programma Extended Security Updates (ESU). A differenza dei cicli precedenti, che hanno interessato i vecchi sistemi operativi Windows, ora anche gli utenti consumer (o comunque tutti coloro che non sono titolari di contratti aziendali) possono iscriversi gratuitamente per un anno supplementare, mentre le aziende potranno beneficiare di una proroga a pagamento fino a 3 anni.

Windows 10 mantiene ancora una quota di mercato significativa. Se secondo le statistiche di GlobalStats Statcounter (agosto 2025), Windows 11 è al 49,08%, Windows 10 al 45,53% delle quote di mercato, e Microsoft dichiarato che la base di utenti di Windows 10 e Windows 11 è complessivamente pari a 1,4 miliardi di utenti attivi, si può stimare che gli utenti di Windows 10 sono ancora 640 milioni o più. L’accesso agli aggiornamenti di sicurezza offre agli utenti più tempo per pianificare una migrazione verso Windows 11 o un’altra piattaforma.

Abbiamo visto come accedere a ESU e ricevere gli aggiornamenti di Windows 10 fino a ottobre 2026 usando la via ufficiale. C’è poi modo di iscriversi a ESU su Windows 10 senza account Microsoft, utilizzando le librerie di sistema, evitando qualunque forzatura non consentita.

Osserviamo invece che l’estensione a 3 anni del supporto Windows 10 sui sistemi “consumer” (i.e. MAS), vìola le condizioni di licenza ed è passibile di sanzioni in caso di controlli. Al momento, infatti, su questi sistemi è consentito esclusivamente l’accesso a ESU gratuito per un anno aggiuntivo.

Trend di adozione tra Windows 10 e Windows 11

Windows 11 ha guadagnato popolarità, superando il predecessore, a giugno 2025. Almeno stando ai dati mensili di Statcounter. La tendenza naturale suggerirebbe un progressivo declino di Windows 10, con migrazione verso Windows 11 o l’acquisto di nuovi dispositivi compatibili.

Tuttavia, le statistiche di agosto 2025 mostrano un’inversione temporanea: la quota di Windows 11 è scesa dal 53% al 49%, mentre Windows 10 è aumentato al 45%. Persino Windows 7, ormai fuori supporto, ha registrato una crescita dell’1,5%. Questo fenomeno potrebbe essere dovuto a discrepanze nei dati statistici o variazioni temporanee nel comportamento degli utenti, più che a un reale ritorno massiccio a Windows 10. Anche se non escludiamo l’utilizzo della funzionalità di sistema Reimposta il PC (pulsante Indietro contenuto nella schermata corrispondente) che consente di tornare a Windows 10 in caso di problemi riscontrati con il nuovo Windows 11.

Anzi, con il comando dism /Online /Set-OSUninstallWindow /Value:60 dopo l’aggiornamento a Windows 11, è possibile aumentare a 60 il numero di giorni per tornare a Windows 10 allorquando si riscontrassero dei problemi.

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