Windows 11: le funzioni che gli utenti vogliono subito

Gli utenti di Windows 11 segnalano problemi di prestazioni e chiedono funzionalità storiche mai implementate, dal supporto alle dimensioni delle cartelle in Esplora file a un menu Start personalizzabile. Microsoft, tramite Rudy Huyn, raccoglie feedback concreti per migliorare l’esperienza d’uso.

Per diversi decenni Windows è stato il punto di riferimento per milioni di utenti, ma oggi c’è aria di cambiamento con gli utenti – complici i requisiti più severi di Windows 11 – che guardano con maggiore interesse verso Linux e macOS. Oltretutto, le nuove funzionalità basate sull’intelligenza artificiale introdotte primariamente in Windows 11 (ma anche in Windows 10) non sembrano convincere tutti.

Microsoft sembra quindi intenzionata a rimettere al centro gli utenti, raccogliendo feedback concreti per migliorare l’esperienza d’uso su Windows 11. Un segnale importante arriva da Rudy Huyn, Partner Architect per Windows e Microsoft Store, nonché figura storica nel panorama dello sviluppo Windows. Huyn è noto per aver colmato il vuoto di applicazioni sull’ormai defunto Windows Phone con client indipendenti curati nei minimi dettagli, guadagnandosi una solida reputazione tra gli appassionati.

In un recente post su X, Huyn ha dichiarato: “ho alcune idee per Windows, ma prima voglio sentire voi… Cosa vi manca di più in Windows? Come può Windows aiutarvi meglio nelle attività quotidiane?” Le risposte non si sono fatte attendere, e tra le più frequenti spiccano problemi di performance e richieste di funzionalità storiche mai implementate.

Desktop virtuali: un’esperienza da rifinire

Molti utenti segnalano che il desktop virtuali di Windows 11 non sono fluidi da usare come quelli di Windows 10. La funzione, che consente di organizzare il lavoro in desktop virtuali distinti (ad esempio uno per l’ufficio e uno per l’uso personale), soffre di animazioni poco reattive e micro-lag.

Alcuni riportano ritardi di circa 2 secondi nell’avvio dell’animazione, rendendo meno immediata un’esperienza che dovrebbe invece agevolare il multitasking.

Esplora file: finalmente il supporto per le dimensioni delle cartelle?

Un’altra richiesta storica degli utenti riguarda Esplora file. Attualmente, per conoscere la dimensione di una cartella, è necessario accedere alle proprietà o creare un archivio ZIP, soluzione scomoda e inefficiente. Huyn ha definito il feedback su questa mancanza “molto valido”, lasciando intendere che la funzionalità potrebbe arrivare presto su Windows 11.

Inoltre, Esplora file appare suscettibile di miglioramenti prestazionali: le cartelle contenenti tanti file spesso stentano ad aprirsi. Ormai noto il “bug” che velocizza Esplora file semplicemente premendo due volte il tasto F11, la prima volta per ingrandire a tutto schermo la finestra, la seconda per ripristinarne la dimensione normale.

Diversi gli utenti che desiderano una ricerca più precisa per tipo di file, evitando risultati non correlati. In realtà, Windows 11 nasconde diversi trucchi da usare con la casella di ricerca e presto sarà introdotta la ricerca semantica con Copilot.

Autonomia e controllo: i due grandi assenti

Molti utenti chiedono un maggiore controllo sulle applicazioni in background, considerate tra le principali responsabili della scarsa autonomia dei notebook Windows 11.

La comparazione con i MacBook è inevitabile: i portatili di Apple garantiscono spesso un’intera giornata di lavoro con una singola carica, mentre numerosi modelli Windows sono lontani da questi risultati prestazionali, alimentando quella che viene definita “ansia da batteria”.

Temi, menu contestuali, Widget e animazioni

Tra le richieste più popolari emerge il desiderio di avere a disposizione, in Windows 11, di un meccanismo integrato per il cambio automatico del tema in base all’orario, alla posizione o alla modalità di concentrazione (funzionalità già disponibile via PowerToys, ma non ancora nativamente). Si tratta di una funzionalità presente praticamente in tutti i moderni sistemi operativi: non si capisce perché Windows 11 ancora non la fornisca.

Come da noi stessi spesso sottolineato, il menu contestuale a due livelli proposto da Windows 11 è una delle più grandi gaffe di Microsoft. Il menu contestuale (tasto destro) dovrebbe essere facilmente personalizzabile dagli utenti, con la possibilità di aggiungere e rimuovere comandi e collegamenti.

Anzi, Windows 11 dovrebbe suggerire quali voci possono causare problemi o sono responsabili di cali prestazionali (menu contestuale che compare in ritardo o crash della shell di sistema).

In ogni caso, l’auspicio generalizzato è che Microsoft elimini la voce Mostra altre opzioni nel menu contestuale e permetta di affidarsi a un unico menu del tasto destro, con una gestione nettamente migliorata rispetto al passato.

I Widget adesso accessibili da un lato della barra delle applicazioni sono scomodi e spesso risultano fastidiosi: si apre un tappeto di informazioni superflue al passaggio del mouse, proprio nel bel mezzo di un lavoro importante. È vero che i Widget sono disattivabili dalle impostazioni di Windows 11 ma l’utente dovrebbe essere libero di riposizionarli a proprio piacimento, anche sul desktop.

Infine, sono in tanti a ritenere indispensabile l’ottimizzazione delle animazioni e delle transizioni grafiche: su Windows 11 ancora oggi risultano poco fluide su diversi PC.

Un elemento che continua a suscitare frustrazione tra gli utenti di Windows 11 è il menu Start, percepito come limitato e poco adattabile alle esigenze personali.

Microsoft sta rimaneggiando il menu Start ma oggi più che mai, sarebbe necessaria una revisione completa, con un menu profondamente personalizzabile, in grado di adattarsi ai flussi di lavoro individuali e ai diversi contesti d’uso.

Gli utenti dovrebbero poter scegliere non solo quali app visualizzare o come ordinarle, ma anche come strutturare cartelle, collegamenti, widget e scorciatoie in modo intuitivo e rapido. In questo senso, ci si potrebbe ispirare alle possibilità offerte dai successori di Classic Shell o dallo stesso Windhawk, che permettono di plasmare il menu Start secondo preferenze precise, offrendo una combinazione di efficienza, estetica e flessibilità che l’attuale implementazione di Windows 11 non garantisce.

Un menu Start realmente personalizzabile trasformerebbe il modo in cui gli utenti interagiscono con il sistema, rendendolo uno strumento davvero centrato sulle loro necessità quotidiane.

Condivisione fluida tra applicazioni

Una delle richieste più gettonate per Windows 11 è l’introduzione di una condivisione più naturale tra le applicazioni installate, simile a quella offerta da altri sistemi operativi.

Questo genere di innovazione permetterebbe di trasferire contenuti rapidamente tra app senza passaggi intermedi, aumentando la produttività e la comodità d’uso.

Hotpatching: stop a spegni o riavvia il sistema e installa gli aggiornamenti

Probabilmente ispirandosi all’eccellente lavoro svolto da 0patch, Microsoft ha introdotto un sistema di installazione delle patch di sicurezza in memoria. Le correzioni sono apportate in tempo reale, senza la necessità di riavviare il PC. Quando ciò avviene, le modifiche sono applicate in via definitiva anche a livello di file system.

Peccato però che la soluzione di Hotpatching Microsoft sia per ora appannaggio delle realtà enterprise, degli utenti di Azure e, più di recente, abbia fatto il debutto su Windows 11 Enterprise 24H2.

Lo stesso meccanismo dovrebbe invece arrivare almeno sulle edizioni Pro di Windows 11, in modo che gli utenti possano godere della protezione più aggiornata senza dover per forza riavviare il sistema operativo.

La minaccia del MacBook da 599 dollari

Mentre Microsoft raccoglie idee, Apple si prepara a lanciare un nuovo MacBook entry-level a circa 599 dollari, equipaggiato con chip di derivazione iPhone. L’Apple A18 ha prestazioni comparabili a quelle dell’M1, e l’annunciato A19 Pro con 12 GB di RAM rappresenta un’accoppiata ideale per un notebook economico ma potente.

Il lancio, atteso entro fine 2025 o al più tardi nel 2026, potrebbe ridisegnare il mercato, rappresentando una seria minaccia per Windows, che oggi domina soprattutto nella fascia consumer e business entry-level.

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