Yahoo acquisisce Artifact e si muove verso le notizie generate con l'IA

Artifact verrà integrato in Yahoo News: la start-up che abbina IA e notizie torna a vivere come parte dell'ecosistema Yahoo.

Da anni Yahoo rappresenta un punto di riferimento a livello mondiale nel contesto delle notizie online.

Per rafforzare questa posizione, il colosso tecnologico è in procinto di effettuare l’acquisizione di Artifact, start-up che si occupa della gestione delle notizie attraverso l’Intelligenza Artificiale. L’accordo, confermato da entrambe le parti, è stato siglato nella giornata di ieri, martedì 2 aprile.

Artifact è stata lanciata a gennaio 2023 da Mike Krieger e Kevin Systrom, già co-fondatori di Instagram. La piattaforma ha guadagnato una certa popolarità nei mesi seguenti all’apertura, andando poi però a naufragare con il passare del tempo.

A un solo anno dal suo lancio, infatti, il progetto è stato ufficialmente chiuso, cessando le sue attività prima della suddetta acquisizione.

Yahoo News “assorbe” Artifact: ma i cambiamenti non saranno così visibili per gli utenti

Il motivo del fallimento, a detto dei creatori del servizio, era un ritorno d’investimento non sufficiente. Questo però non significa che Artifact non offrisse grandi potenzialità e, in tal senso, Yahoo sembra aver preso la palla al balzo.

Il colosso informatico prevede di integrare alcuni meccanismo sulla piattaforma Yahoo News. Secondo quanto affermato a The Verge, il servizio appena citato accoglie ben 185 milioni di lettori mensili e, con l’integrazione di Artifact, prevede di migliorare l’esperienza utente.

A tal proposito, però, va detto che l’app di Artifact non “tornerà in vita”. Come specificato da Yahoo, infatti, l’acquisizione riguarda esclusivamente i meccanismi di funzionamento interni di Yahoo News. L’integrazione, da quanto lasciato trapelare, non sarà immediata.

L’acquisizione di Artifact rappresenta un altro piccolo avvicinamento tra due mondi che hanno avuto un primo incontro alquanto traumatico. A tal proposito basta pensare alla causa del New York Times rispetto a Microsoft e OpenAI, accusati di aver sfruttato contenuti della testata giornalistica per generare risposte ai prompt degli utenti.

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