Come funziona il metaverso di Peter Moore basato su Unity Metacast

Peter Moore presenta la sua idea di metaverso che è già molto più che concreta. Avviate una serie di collaborazioni per rendere gli eventi sportivi completamente interattivi con una tecnologia, quella di Unity-Metacast, che potrebbe essere utilizzata in molti settori di business.

Unity è un motore grafico multipiattaforma che facilita lo sviluppo di videogiochi e di altri contenuti interattivi: si pensi a visualizzazioni architettoniche e animazioni 3D in tempo reale.
Non ha bisogno di presentazioni: nella versione standard è completamente gratuito (si possono realizzare progetti commerciali senza pagare il software, a patto di avere un giro d’affari inferiore a 100.000 dollari) ed è stato utilizzato da centinaia di aziende per realizzare progetti di successo.

Gli sviluppatori apprezzano Unity per via delle API di scripting C# e dell’integrazione con Visual Studio direttamente supportata. È inoltre possibile usare JavaScript come linguaggio di scripting e MonoDevelop come IDE per coloro che vogliono un’alternativa a Visual Studio.
Quasi tutto può essere animato con Unity: i creatori di contenuti e gli artisti se ne servono per creare scene 3D o costruire animazioni 2D da zero.
Poiché Unity esiste ormai dal 2005 ha potuto raccogliere un enorme seguito di utenti in tutti questi anni e portare a maturazione un’incredibile libreria di risorse.

Nella foto Peter Moore, classe 1955. Immagine Wikimedia Commons, CC BY-SA 2.0.

L’idea di metaverso di Peter Moore

Vicepresidente senior e direttore generale di Unity Technologies, azienda che sovrintende lo sviluppo e l’aggiornamento di Unity, è Peter Moore.
Noto per essere amministratore delegato del Liverpool Football Club, Moore vanta una lunga e brillante carriera nel mondo del gaming. Dopo gli inizi con la giapponese SEGA, Moore entrò a far parte di Microsoft e si dedicò a Xbox per poi passare a Electronic Arts e EA Sports.

Moore ha anticipato che con Unity Technologies sta lavorando su Metacast, una soluzione che permetterà di avere interattività 3D nella visione di sport dal vivo.
La nuova piattaforma utilizza una tecnologia di cattura volumetrica per creare rendering tridimensionali in tempo reale e permettere agli spettatori di controllare gli angoli di visualizzazione mentre si mette in pausa, si rivede o si interagisce in diretta con l’azione. Unity userà la piattaforma per renderizzare, modificare e approvare il contenuto prima di girarlo sulle CDN (Content Delivery Network) o comunque verso i network dei titolari dei diritti.

Unity sta lavorando con i principali produttori di telecamere come Canon ottimizzare l’acquisizione volumetrica e Moore ha aggiunto che gli operatori 5G più lungimiranti sono già a disposizione per collaborare con Unity al fine di effettuare test in condizioni reali e verificare i requisiti in termini di larghezza di banda. Le prime dimostrazioni pubbliche potrebbero tenersi non oltre la fine di quest’anno.

Il metaverso cui fa riferimento Moore è proprio questo: una piattaforma innovativa, performante, versatile, capace di coinvolgere gli utenti in qualunque evento sportivo. E non solo, perché l’obiettivo è quello di portare Metacast su altri segmenti di mercato: si pensi alla possibilità per un negozio o un’attività ricettiva di mostrare agli utenti ciò che gli acquirenti potranno trovare di persona.
Non è semplicemente un Google Street View migliorato: gli utenti possono interagire a distanza e compiere azioni con un’integrazione con il mondo fisico che diverrà reale, quasi tangibile. “La magia” sarà realizzata da un set di videocamere con supporto volumetrico e da Unity-Metacast.

L’imprenditore britannico con cittadinanza statunitense descrive quindi un metaverso molto concreto vicino alle aspettative dei consumatori e dei fornitori di servizi che possono esplorare nuove e più efficaci opportunità di business.

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