Google One, cos'è, come funziona e cosa cambierà

Quali sono le principali differenze tra Google One e Drive. Quali i migliori suggerimenti per utilizzare il piano gratuito o in abbonamento.

Google Drive è il servizio di storage cloud che l’azienda di Mountain View offre ai suoi utenti. Su Drive fanno perno molte delle applicazioni Web di Google (Documenti, Fogli, Presentazioni, Moduli, e così via) che lo utilizzano come contenitore per i file elaborati.

Una volta era possibile accedere alle immagini memorizzate in Google Foto anche da una cartella di Drive ma l’azienda fondata da Larry Page e Sergey Brin ha poi deciso di separare le due applicazioni.

Che cos’è Google One

Google One è il contenitore di tutte le applicazioni Web dell'”universo Google”. Lanciato in Italia a novembre 2018 Google One può essere visto come il servizio cloud che ogni utente ha a disposizione per memorizzare i suoi dati.

Di base Google One offre gratis 15 GB di spazio sui suoi server cloud dell’azienda con la possibilità di aumentare lo spazio di archiviazione online acquistando uno dei piani a pagamento: ad oggi si può arrivare a disporre anche di 30 Terabyte.
Google One è utile per condividere lo spazio cloud con i propri familiari: una sola persona acquista un piano a pagamento e lo spazio disponibile diventa utilizzabile da altre persone senza versare un centesimo in più.
Lo spazio viene utilizzato dagli altri membri del gruppo famiglia quando essi avranno esaurito lo spazio a loro disposizione (ad esempio i 15 GB compresi nel piano gratuito).

I piani di abbonamento da 2 TB in su offrono anche la possibilità di usare il servizio VPN di Google previa installazione dell’app.

Come gestire lo spazio su Google One e condividere lo spazio

Gli utenti in possesso di un account Google possono verificare lo spazio disponibile sul cloud e capire per quali finalità viene utilizzato.

Google One indica tutti i servizi che stanno occupando spazio cloud e nel caso in cui il gruppo famiglia fosse composto da altri membri riporta quanto spazio occupano i dati gestiti da ciascun soggetto.

Per condividere lo spazio su Google One con i familiari basta visitare la pagina Gestione gruppo famiglia quindi aggiungere gli account degli altri utenti (fino a 5).
Come accennato in precedenza, tutti i familiari potranno beneficiare dello spazio acquistato su Google One.

Cosa succede quando lo spazio su Google One finisce o quando l’utente rimuovesse un’altra persona dal gruppo famiglia (e i 15 GB “standard” non sono sufficienti per memorizzare tutti i suoi dati) lo abbiamo già visto: chi si ritrova a corto di spazio cloud su Google Drive non può più inviare o ricevere messaggi Gmail; su Drive i nuovi file non possono più essere sincronizzati né creati e anche il caricamento di nuovi file non funziona; in Google Foto immagini e video non vengono sincronizzati.
Google promette di non cancellare i file per almeno 2 anni: trascorso tale periodo di tempo senza che l’utente abbia risolto la situazione, ad esempio con l’acquisto di un piano a pagamento, le informazioni potrebbero essere rimosse.

Recuperare spazio su Google One

Esaminando le informazioni sulla distribuzione dello spazio occupato in Google One è possibile individuare elementi superflui e fare pulizia.

Si ad esempio possono cercare i file che occupano più spazio su Google Drive: il servizio di storage cloud permette di ordinarli in base alla loro dimensione.

Digitando nella casella di ricerca di Gmail larger:10M si possono cercare ad esempio le email che contengono allegati di dimensione pari a superiore a 10 MB.

La pagina per la gestione dello spazio di archiviazione Google Foto consente di conoscere a colpo d’occhio quali foto e video di grandi dimensioni sono memorizzati nel proprio account.
In un altro articolo abbiamo visto come risolvere se lo spazio Google Foto scarseggia.
Selezionando i vari elementi si possono scaricarli in locale (pulsante Scarica in alto a destra) quindi rimuoverli da Google One recuperando così spazio prezioso.

Cosa cambierà in futuro con Google One

Dal 1° giugno 2021 tutti i contenuti caricati su Google Foto – e quindi su Google One – in “alta qualità” occupano spazio nell’account dell’utente e quindi contribuiscono a erodere il quantitativo residuo disponibile sia nel caso dei piani gratuiti che per quelli a pagamento.
Synology Photos e altri strumenti simili permettono di archiviare foto e video su NAS senza appoggiarsi a servizi come Google Foto.

Difficile dire cosa cambierà in Google One nel prossimo futuro: è però ormai scontato che i backup di WhatsApp occuperanno spazio cloud e non saranno esentati dal conteggio complessivo.
Fino ad oggi le chat ma soprattutto gli allegati ai messaggi scambiati con WhatsApp non occupavano spazio nell’account Google di ciascun utente (nel caso cui la funzione di backup risultasse attivata in Impostazioni, Chat, Backup delle chat).

Google non lo ha ancora chiarito ma quasi sicuramente la dimensione degli archivi contribuirà a ridurre lo spazio disponibile nell’account indipendentemente dal fatto che i backup WhatsApp siano crittografati end-to-end o meno.

Un tempo chi effettuava delle operazioni particolari, ad esempio verificava la configurazione del proprio account Google accertandosi di usare impostazioni sicure, riceveva qualche gigabyte di spazio aggiuntivo. Da tempo l’azienda di Mountain View non ha più ripetuto iniziative del genere.

Controllare le applicazioni che interagiscono con Google One

Abbiamo detto in apertura che Google Drive è il servizio di archiviazione cloud di Google; Google One è il piano di abbonamento all’interno del quale si incastrano i vari servizi messi a disposizione dalla multinazionale USA.

Accedendo alla home page di Google Drive, cliccando sull’icona raffigurante un ingranaggio quindi su Impostazioni e infine su Gestisci applicazioni nella colonna di sinistra, è possibile scoprire l’elenco delle app che sono state collegate con Drive.

Suggeriamo però di tenere sempre d’occhio la pagina app con accesso al tuo account: essa indica tutte le applicazioni che si sono via via collegate con l’account Google. Per ciascuna di esse sono indicate le applicazioni Google alle quali è stato concesso l’accesso, i dati utilizzabili e le azioni che possono essere eventualmente eseguite (anche senza alcuna conferma da parte dell’utente e senza che questi sia collegato alla rete).
Per questo motivo è sempre bene controllare periodicamente il contenuto della pagina App con accesso al tuo account e revocare l’accesso a tutte le applicazioni che non si usano o che non si conoscono.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti