Adidas, hackerato un fornitore: cosa rischiano i clienti

Adidas conferma una fuga di dati dei clienti tramite un fornitore di servizi terzo, che ha subito un attacco hacker. Ecco quali dati sono stati rubati.
Adidas, hackerato un fornitore: cosa rischiano i clienti

La recente violazione dati che ha colpito Adidas ha messo a rischio le informazioni personali di numerosi clienti, confermando ancora una volta la vulnerabilità delle catene di fornitura interconnesse nel settore del retail. L’incidente, attribuito a un partner commerciale esterno che Adidas non ha rivelato, ha compromesso nomi, email, numeri telefonici e date di nascita, alimentando preoccupazioni su possibili attacchi di phishing e furti d’identità.

Cosa sappiamo dell’attacco

Il colosso tedesco dell’abbigliamento sportivo ha pubblicato un comunicato ufficiale sui propri siti web in tedesco e inglese, per commentare l’accaduto. Nonostante l’azienda abbia rassicurato che le password e i dettagli di pagamento siano rimasti al sicuro, i dati sottratti rappresentano comunque un bottino prezioso per i cybercriminali.

La provenienza geografica dei clienti coinvolti nell’incidente rimane incerta, con le prime indagini che suggeriscono un focus sugli uffici di assistenza clienti in Turchia e Corea. Le informazioni compromesse sembrano riguardare dati raccolti fino al 2024. Non è ancora chiaro se clienti negli Stati Uniti o nell’Unione Europea siano stati coinvolti, né è stata rivelata l’identità del fornitore responsabile della falla di sicurezza.

Adidas ha immediatamente implementato misure di contenimento e avviato un’indagine approfondita con il supporto di esperti in cybersicurezza. L’azienda ha inoltre informato le autorità competenti per la protezione dei dati e le forze dell’ordine, in conformità con gli obblighi normativi.

L’azienda ha espresso rammarico per l’incidente e i disagi causati, ribadendo il proprio impegno nella protezione dei dati clienti.

Cosa rischiano i clienti Adidas

Il fornitore che ha subito l’attacco hacker è coinvolto nella gestione dei dati di coloro che si rivolgono al servizio clienti di Adidas. Ciò vuol dire, innanzitutto, che chi non si è mai rivolto a tale servizio non rischia nulla.

Ryan Sherstobitoff di SecurityScorecard (azienda che si occupa proprio di cybersecurity delle catene dei fornitori delle grandi aziende) ha sottolineato come, nonostante i dati delle carte di pagamento non siano stati compromessi, le informazioni sottratte possano comunque rappresentare un rischio significativo per i clienti. Sherstobitoff ha invitato gli utenti a prestare particolare attenzione a comunicazioni sospette, potenzialmente veicolo di tentativi di phishing.

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