Diritto alla riparazione in Europa dal 2021, per ridurre i rifiuti elettronici

La Commissione Europea prosegue sulla strada tracciata negli ultimi mesi e sviluppa una serie di proposte per cancellare l'obsolescenza programmata, ottenere maggiori garanzie dai produttori e consentire agli utenti di acquistare prodotti che durano di più e che sono più facilmente riparabili.

La Commissione Europea ha appena presentato una serie di proposte volte a rendere più sostenibile il settore dell’elettronica e dell’informatica.
Il provvedimento più importante, che dovrebbe essere adottato entro il 2021, è quello incentrato sul cosiddetto diritto alla riparazione su smartphone, tablet, notebook e convertibili: Diritto alla riparazione: l’Europa si mobilita perché i dispositivi elettronici durino di più.

Secondo il legislatore europeo responsabilizzare i consumatori e fornire loro opportunità di risparmio è un elemento chiave al fine della realizzazione di prodotti sostenibili.
Abbiamo parlato di economia circolare e di quanto questo approccio si riveli cruciale non soltanto per il contenimento dello spese ma anche e soprattutto al fine di una significativa riduzione dei rifiuti, RAEE compresi.

Proprio i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) sono in rapidissima crescita all’interno dei Paesi dell’Unione Europea: si calcola che ogni anno i volumi aumentino del 2% e che meno del 40% dei rifiuti elettronici venga poi effettivamente riciclato.

Il valore si perde quando prodotti elettronici che ancora funzionano, completamente o parzialmente, vengono accantonati perché non sono riparabili, la batteria non può essere sostituita, il software non è più supportato“, si legge nel rapporto prodotto dalla Commissione. “Circa due europei su tre vorrebbero continuare a utilizzare i loro attuali dispositivi digitali più a lungo, a condizione che le prestazioni non ne risentano in modo significativo“.

Oltre ad introdurre il diritto alla riparazione, il nuovo piano propone misure volte a garantire che i dispositivi siano progettati per durare nel tempo e offrire una buona efficienza energetica, essere riparabili, aggiornabili, riutilizzabili e riciclabili il più possibile.

Oggi la nostra economia è ancora per lo più lineare, con solo il 12% dei materiali secondari e delle risorse che vengono riportati in vita e reimmessi in circolo“, ha dichiarato Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione. “Molti prodotti si rompono troppo facilmente, non possono essere riutilizzati, riparati o riciclati, o sono fatti per il solo uso singolo. C’è un enorme potenziale da sfruttare sia per le imprese che per i consumatori. Con il piano di oggi lanciamo un’azione per trasformare il modo in cui i prodotti sono realizzati e per mettere i consumatori in grado di fare scelte sostenibili a beneficio proprio e dell’ambiente“.

Tra le altre iniziative, com’è noto, la Commissione sta spingendo sull’introduzione di un caricabatterie comune a tutti gli smartphone e compatibile con qualunque modello nonché una serie di novità per disaccoppiare l’acquisto di caricabatterie da quello dei nuovi dispositivi elettronici: L’Europa vuole il caricabatterie unico, anche se Apple è contraria. Recentemente, si è parlato anche della possibilità di obbligare i produttori a rendere rimpiazzabili le batterie dei dispositivi mobili: Sostituire la batteria dello smartphone: provvedimento della Commissione Europea.

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