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Durante il suo intervento di apertura in occasione della Blender Conference 2025, Ton Roosendaal, creatore originale di Blender, ha annunciato che si dimetterà dai ruoli di CEO e presidente della Blender Foundation a partire dal 1° gennaio 2026. La transizione segna la conclusione di oltre tre decenni di leadership da parte di Roosendaal, che ha guidato lo sviluppo del software 3D open source diventato uno standard sia per appassionati sia per studi professionali.
Il ruolo di CEO e presidente sarà assunto dall’italiano Francesco Siddi, attuale COO di Blender, mentre Roosendaal entrerà nel nuovo supervisory board della fondazione, garantendo continuità strategica e visione a lungo termine. Al contempo, sono stati annunciati nuovi membri del board: Sergey Sharybin come Head of Development, Dalai Felinto come Head of Product e Fiona Cohen come Head of Operations.
Blender: dalle origini in studio all’open source su vasta scala
Blender nacque nei primi anni ’90 come software interno dello studio di animazione olandese NeoGeo, co-fondato da Roosendaal, per soddisfare le necessità di produzione interna.
Dopo il fallimento dell’iniziativa commerciale Not a Number (Blender doveva inizialmente diventare un prodotto a pagamento, offrendo licenze e supporto a studi di animazione e professionisti del settore), Roosendaal decise di rendere Blender open source, finanziando il riacquisto del codice tramite crowdfunding per la somma di 110mila euro. Il rilascio ufficiale avvenne il 13 ottobre 2002 sotto licenza GPL, aprendo la strada a una comunità globale di sviluppatori e artisti.
Fin dagli inizi, Blender si è distinto per due elementi chiave: la gestione attraverso una fondazione senza scopo di lucro simile a un’azienda software commerciale e la sperimentazione in condizioni di produzione reale tramite progetti cinematografici open source, a partire da Elephants Dream (2006). Questi progetti hanno garantito visibilità al software e consolidato la figura di Roosendaal come produttore e promotore carismatico.
Evoluzione verso la produzione professionale
Negli anni 2010, Blender ha iniziato a essere adottato in studi professionali di alto livello, tra cui Pixar, confermando la propria affidabilità come strumento di produzione.
L’aggiornamento Blender 2.80 del 2019 ha rappresentato un punto di svolta: la revisione dell’interfaccia e del workflow ha reso il software competitivo rispetto alle applicazioni commerciali, favorendo il supporto da parte di grandi aziende tecnologiche come Epic Games, AMD, Intel, NVIDIA e Qualcomm.
Nel 2025, la pellicola cinematografica Flow – interamente realizzata usando proprio Blender – ha ottenuto il Premio Oscar per il miglior film d’animazione e il miglior film straniero.
Oggi, le donazioni dei “supporter” principali rappresentano circa il 40% del budget della Blender Foundation, permettendo di mantenere un team di oltre 15 sviluppatori full-time, affiancati da personale tecnico e part-time.
In definitiva, Roosendaal ha dimostrato che un prodotto FOSS (Free and Open Source Software) può non solo essere utilizzato ma anche diventare un vero e proprio punto di riferimento a livello industriale.
Una leadership frammentata per competenze specifiche
Nell’annuncio della sua uscita, Roosendaal ha identificato quattro competenze chiave che hanno contribuito al successo di Blender: organizzazione, sviluppo, design e imprenditorialità. Invece di concentrare queste responsabilità in un’unica figura, la Blender Foundation le ha distribuite tra i quattro leader citati in apertura.
Siddi, presente nell’organizzazione dal 2012, ha ricoperto ruoli che spaziano dall’animazione e sviluppo Web alla produzione cinematografica open source e gestione dei rapporti industriali, preparandolo a guidare Blender verso il prossimo decennio.
Verso il futuro
Con la nuova struttura, la Blender Foundation si prepara a consolidare la propria posizione come software 3D open source di riferimento, garantendo sia la continuità operativa sia l’innovazione tecnologica.
Quello di Roosendaal non è quindi un addio. Si è infatti dichiarato molto orgoglioso di avere un team giovane e talentuoso intorno a sé, per guidare il progetto open source nel prossimo decennio.
La transizione definitiva sarà completata il 1° gennaio 2026, mentre ulteriori dettagli sulle nuove iniziative e strategie della Foundation saranno comunicati nei prossimi mesi.