La Danimarca dice addio a Windows e il perché vi stupirà

La Danimarca ha scelto di ammainare le bandiere di Windows e 365, per issare quelle di Linux e LibreOffice: una scelta economica, ma anche politico-strategica.
La Danimarca dice addio a Windows e il perché vi stupirà

La Ministra della Digitalizzazione danese Caroline Stage ha annunciato una decisione storica: la Danimarca abbandonerà gradualmente i prodotti Microsoft Windows e Office per adottare soluzioni open source come Linux e LibreOffice.

Questa mossa segna un passo significativo verso una maggiore autonomia tecnologica per il paese scandinavo, che intende ridurre la dipendenza dai giganti tecnologici statunitensi. La strategia si inserisce in un più ampio dibattito europeo sulla sovranità digitale, con altre nazioni che stanno considerando percorsi simili per proteggere le proprie infrastrutture digitali.

La scelta danese: sovranità tecnologica

Alla base della decisione danese ci sono motivazioni sia geopolitiche che economiche. Un episodio emblematico è stato il blocco dell’accesso alle email del procuratore capo della Corte Penale Internazionale da parte di Microsoft, in seguito a sanzioni imposte dagli Stati Uniti. Questo evento ha messo in evidenza la vulnerabilità delle istituzioni europee di fronte alle tensioni politiche internazionali, spingendo Copenaghen a riflettere sulla necessità di soluzioni indipendenti.

Dal punto di vista economico, i costi associati ai servizi Microsoft sono cresciuti esponenzialmente, aumentando del 72% negli ultimi cinque anni e raggiungendo la cifra di 538 milioni di corone danesi nel 2023. Questo incremento ha spinto molte città danesi a pianificare l’abbandono delle piattaforme proprietarie in favore di alternative open source.

Henrik Appel Espersen, presidente del Comitato di Revisione di Copenaghen, ha sottolineato che la sovranità tecnologica è cruciale per garantire la continuità dei servizi pubblici anche durante eventuali crisi internazionali. Tuttavia, non mancano voci scettiche. Mette Harbo, direttrice IT della Regione Capitale, ha espresso dubbi sulla fattibilità di un completo distacco da Microsoft, considerandolo un obiettivo ambizioso e difficile da raggiungere nel breve termine.

La transizione verso piattaforme come NextCloud, LibreOffice e Linux rappresenta una sfida considerevole per uno dei paesi più digitalizzati al mondo. David Heinemeier Hansson, creatore di Ruby on Rails, ha osservato che proprio l’elevata digitalizzazione della Danimarca ha creato una forte dipendenza da Microsoft, rendendo il cambiamento tanto complesso quanto necessario.

Una questione economica, ma anche politica

Nonostante le difficoltà previste, il governo danese sembra determinato a perseguire questa strada. La scelta di adottare software open source non è solo una questione economica, ma anche un passo verso una maggiore resilienza e autonomia tecnologica.

La Danimarca, infatti, punta a diventare un esempio per altre nazioni europee, dimostrando che è possibile costruire un’infrastruttura digitale sicura e indipendente dai grandi fornitori stranieri.

Il dibattito sulla sovranità digitale è destinato a intensificarsi nei prossimi anni, con sempre più paesi che rivaluteranno le loro strategie tecnologiche. La decisione della Danimarca potrebbe segnare l’inizio di una nuova era per l’Europa, in cui l’adozione di soluzioni open source diventerà una priorità per garantire sicurezza, autonomia e sostenibilità economica nel settore digitale.

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