Netflix racconta AV1: il codec open source che migliora lo streaming su tutti i dispositivi

Netflix svela la storia di AV1, il codec open source che ottimizza lo streaming su ogni dispositivo, offrendo 4K, HDR e un’esperienza più fluida anche con connessioni limitate.

Lo streaming video è ormai parte integrante della vita quotidiana. Da parte sua, in quanto piattaforma leader nel mercato, Netflix mira a offrire agli utenti un’esperienza di fruizione impeccabile, indipendentemente dal dispositivo e dalle condizioni di rete. Al centro di questa trasformazione c’è AV1, codec video moderno e open source che sta rivoluzionando la distribuzione dei contenuti grazie a una compressione più efficiente e a funzionalità avanzate che arricchiscono la qualità visiva. Oggi, AV1 alimenta circa il 30% di tutto lo streaming Netflix, confermando il ruolo cruciale di questa tecnologia nell’evoluzione dello streaming di alta qualità.

L’evoluzione dei Codec su Netflix

In un articolo tecnico pubblicato su Medium, i tecnici di Netflix tracciano la storia dell’adozione dei codec sulla piattaforma. Sin dagli esordi nel 2007, Netflix ha basato il proprio streaming su H.264/AVC, il codec dominante dell’epoca. Tuttavia, il rapido sviluppo della rete e dei dispositivi ha reso evidente la necessità di un codec più moderno, efficiente e aperto, in grado di offrire miglioramenti significativi in termini di qualità video e gestione della larghezza di banda.

Nel 2015, Netflix ha co-fondato l’Alliance for Open Media (AOMedia) insieme ad altri leader del settore, dando vita al progetto AV1, finalizzato a creare un codec che potesse davvero “rompere” con il passato e puntare, finalmente, su una licenza royalty-free. Dopo tre anni di sviluppo collaborativo, AV1 è stato ufficialmente rilasciato nel 2018.

L’implementazione di AV1 sui dispositivi

Netflix ricorda di aver scelto Android come naturale punto di partenza per l’adozione di AV1. Grazie alla flessibilità del sistema e alla possibilità di integrare rapidamente un decoder software basato sulla libreria dav1d (sviluppata dalle comunità di VLC e FFmpeg), ottimizzata per chip ARM, AV1 ha permesso di offrire agli utenti mobili una qualità video superiore a bitrate inferiori, riducendo gli artefatti di compressione e migliorando l’esperienza anche con connessioni dati limitate.

La prima implementazione su Android nel 2020 ha rappresentato un passo decisivo per Netflix, rendendo lo streaming di alta qualità nettamente più accessibile.

Espansione a TV e dispositivi desktop

Dopo il successo su mobile, Netflix ha portato il codec AV1 sulle smart TV e su altri dispositivi con schermo di grandi dimensioni nel 2021. Fu il risultato di una stretta collaborazione tra Netflix, produttori di dispositivi e vendor di SoC.

Nel 2022, è arrivato il supporto per i browser Web, seguito nel 2023 dai dispositivi Apple dotati di chip M3 e A17 Pro con supporto hardware per AV1.

Oggi, AV1 rappresenta il secondo codec più utilizzato su Netflix, con la prospettiva di superare presto AVC.

Benefici per l’utente e la rete

L’efficienza di AV1 consente streaming 4K con frame rate elevati usando meno banda. Le sessioni AV1 registrano punteggi VMAF mediamente superiori di 4,3 punti rispetto ad AVC e 0,9 punti rispetto a HEVC, riducendo del 45% gli episodi di buffering. Il punteggio VMAF misura quanto un video ricostruisce fedelmente la qualità percepita rispetto all’originale.

Per Netflix, questo significa anche un notevole risparmio di larghezza di banda globale, grazie alla minore dimensione dei flussi video e al minor carico sulle reti dei partner.

Funzionalità avanzate di AV1

Netflix integra AV1 con HDR10+ per adattare dinamicamente il tone mapping scena per scena: invece di usare la stessa impostazione per tutto il contenuto multimediale (si pensi a un film), AV1 con HDR10+ ottimizza contrasto, dettagli e colori scena per scena, rendendo le immagini più naturali e realistiche, soprattutto nelle parti molto chiare o molto scure.

Si tratta di una soluzione che permette di ottenere immagini più dettagliate, colori più vividi e una maggiore immersione, con l’85% del catalogo HDR già coperto da AV1-HDR10+ e il 100% previsto a breve.

La Film Grain Synthesis (FGS) di AV1, inoltre, permette di ricreare il tipico granulo cinematografico (leggera texture irregolare visibile nelle pellicole cinematografiche) senza aumentare il bitrate. Con l’implementazione di luglio 2025, AV1 con FGS offre qualità superiore a bitrate inferiori, riducendo del 66% la quantità di dati necessaria rispetto a uno stream tradizionale, garantendo esperienze cinematografiche realistiche anche con connessioni domestiche standard.

Oltre lo streaming su richiesta: Live e Cloud Gaming

Dal 2023, Netflix ha introdotto lo streaming live: AV1 contribuisce a ridurre la banda necessaria per trasmettere contenuti a milioni di utenti simultaneamente. Inoltre, AV1 supporta la codifica a livelli (layered coding), consentendo la gestione separata dei contenuti principali e delle grafiche overlay, ideale per eventi sportivi e interazioni dinamiche. Quest’approccio, unito all’uso di connessioni multicast, massimizza l’esperienza visiva evitando in toto qualunque buffering.

Netflix sta sperimentando AV1 anche per il cloud gaming: qui ogni azione del giocatore deve essere trasmessa con latenza minima. La compressione efficiente di AV1 riduce le dimensioni dei frame video, garantendo un’esperienza di gioco fluida anche in condizioni di rete variabili.

Il futuro: AV2 e oltre

Netflix guarda ora al codec AV2, il cui rilascio è previsto entro fine 2025, sempre sotto l’ala di AOMedia.

AV2 punta a migliorare ulteriormente l’efficienza di compressione, riducendo il bitrate di circa il 30% rispetto ad AV1 senza compromettere la qualità visiva. In altre parole, sarà possibile offrire contenuti ad altissima risoluzione, HDR avanzato e frame rate elevati consumando meno banda, con vantaggi sia per gli utenti sia per le infrastrutture di rete.

Ma AV2 non è solo compressione più efficiente: è pensato per gestire scenari avanzati e multistream. Si punta a nuove opportunità per lo streaming live di eventi sportivi e concerti, dove più angolazioni e contenuti interattivi possono essere trasmessi simultaneamente. Allo stesso tempo, il supporto migliorato per i contenuti grafici e “screen content” rende AV2 ideale anche per applicazioni di cloud gaming, desktop sharing ed esperienze video interattive.

Guardando oltre AV2, la struttura aperta e modulare del codec prepara il terreno per futuri sviluppi. I successori di AV2 potrebbero integrare tecniche di compressione più aggressive, ottimizzazioni basate su intelligenza artificiale, supporto avanzato per realtà aumentata e virtuale, streaming immersivo e nuove modalità di interattività video.

I futuri codec AOMedia saranno in grado di gestire contenuti sempre più complessi, dai film in 8K ai giochi cloud ad alta reattività, mantenendo al contempo un’elevata efficienza di rete e una qualità visiva superiore.

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