Pavel Durov compie 41 anni: "Oggi non festeggerò"

Il miliardario fondatore di Telegram si lancia in un proclama politico dai toni apocalittici, prefigurando un futuro distopico e senza libertà, sovranità e privacy
Pavel Durov compie 41 anni:

Oggi, 10 ottobre 2025, è il quarantunesimo compleanno del fondatore e CEO di Telegram, Pavel Durov. Il miliardario russo con un’infanzia italiana e tre passaporti (Emirati Arabi Uniti, Francia e Saint Kitts e Nevis), ha pubblicato un messaggio sul suo canale Telegram che è un vero e proprio proclama politico: non festeggerà, perché la libertà di Internet è a rischio e, quindi, non c’è niente da festeggiare.

Oggi non festeggerò

Sto compiendo 41 anni, ma non ho voglia di festeggiare“: così inizia il messaggio del tech tycoon e con questo mood continua subito dopo. I toni sono apocalittici: “La nostra generazione sta esaurendo il tempo per salvare l’Internet libero costruito per noi dai nostri padri“.

Poi Durov cita direttamente alcuni Governi che, a suo dire, stanno cercando di limitare la libertà di Internet: Regno Unito, Australia, Unione Europea, Francia.

Ognuno di questi Governi avrebbe una colpa diversa: “Paesi un tempo liberi stanno introducendo misure distopiche come le identità digitali (Regno Unito), i controlli online dell’età (Australia) e la scansione di massa dei messaggi privati (UE). La Germania perseguita chiunque osi criticare i funzionari su Internet. Il Regno Unito sta imprigionando migliaia di persone per i loro tweet. La Francia sta indagando penalmente i leader tecnologici che difendono la libertà e la privacy“.

Il risultato, se queste manovre andranno in porto, sarà un “mondo oscuro e distopico” in cui saranno a rischio “tradizione, privacy, sovranità, libero mercato e libertà di parola“.

Internet è a rischio?

Il punto di vista di Pavel Durov è certamente legittimo, seppur economicamente interessato: normative come Chat Control o i controlli sull’identità digitale e l’età reale degli utenti possono certamente ridurre gli spazi di libertà, al fine di aumentare la sicurezza della rete impedendo ai criminali di restare anonimi.

E’ anche vero, però, che Durov ha degli enormi interessi economici a combattere queste battaglie e che nulla è stato ancora deciso. Anzi: il dibattito è apertissimo e decisamente acceso.

La direttiva Chat Control, ad esempio, è ormai fortemente in bilico a causa del no appena pronunciato dalla Germania. Per quanto riguarda l’identificazione dell’utente, restando in Europa, il percorso che porterà alla nascita di EUDI Wallet è ancora tutto da definire, nonostante l’Italia stia cercando di bruciare le tappe con IT-Wallet.

Pavel Durov, quindi, ha il diritto di essere preoccupato per la libertà di Internet e per i suoi interessi. Ma non è ancora il momento di dichiarare che tutto è perduto.

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