Signal: l'ideatore e CEO Moxie Marlinkspike cede il timone all'ex di WhatsApp Brian Acton

Moxie Marlinkspike non è più CEO di Signal: l'app per la messaggistica istantanea progettata per tutelare la privacy degli utenti passa per il momento sotto la guida di Brian Acton, co-fondatore di WhatsApp.

Moxie Marlinspike, imprenditore, crittografo e ricercatore di sicurezza, ha fondato il network e l’app per la messaggistica istantanea Signal nasce nel 2018 con la collaborazione del co-fondatore di WhatsApp Brian Acton.

Nel 2013 Marlinspike, all’anagrafe Matthew Rosenfeld, aveva contattato proprio Acton per proporgli di utilizzare il suo algoritmo crittografico per attivare la cifratura end-to-end in WhatsApp. L’accordo andò in porto e WhatsApp, azienda acquistata nel 2014 da Facebook, implementò per la sua intera base di utenti la soluzione di crittografia end-to-end ideata da Marlinspike.

Criticando aspramente le decisioni di Facebook in materia di privacy e molte delle altre scelte aziendali di Mark Zuckerberg, Acton lasciò WhatsApp lanciando la campagna DeleteFacebook e unendosi a Marlinspike per lo sviluppo del progetto Signal.

Oggi Marlinspike ha annunciato di aver preso una decisione: non sarà più il CEO di Signal. “Ormai lavoro su Signal da quasi un decennio. È sempre stato il mio obiettivo fare in modo che Signal riuscisse a crescere e sostenersi oltre il mio coinvolgimento ma quattro anni fa questo non era ancora possibile“, osserva il crittografo statunitense. “Scrivevo da solo tutto il codice Android, mi occupavo di tutto il codice lato server, ero l’unica persona di turno a impegnarsi sul servizio, mi interessavo continuamente dello sviluppo del prodotto e gestivo ogni cosa. Non potevo mai lasciare Signal, dovevo portare il mio notebook con me ovunque in caso di emergenze e occasionalmente mi trovavo seduto da solo sul marciapiede sotto la pioggia a tarda notte cercando di diagnosticare qualche problema relativo al funzionamento di Signal“.

Marlinspike spiega di aver speso gli ultimi quattro anni a cercare di cambiare questa situazione tanto che oggi il quadro è radicalmente diverso: Signal è ora affidato a gruppo composto da 30 persone: ingegneri, designer e personale che si occupa di ogni aspetto del network e dell’app di messaggistica.
Adesso raramente scrivo codice e se lo faccio è per qualche aspetto minore“, continua Marlinspike. “Non sto sfidando la sorte lasciando il servizio; ma nessuno in Signal, si spera, si troverà mai più seduto sul marciapiede con il suo portatile sotto la pioggia (a meno che questa non sia la sua configurazione di lavoro remoto preferita). Abbiamo un grande team che promuove lo sviluppo del prodotto, gestisce l’organizzazione e fa innovazione tecnologica. E soprattutto i valori e la missione su cui Signal è stato costruito sono ormai stati fatti propri all’interno dell’organizzazione: tutte le persone coinvolte sono impegnate a tenere sempre presenti tali obiettivi“.

In un altro articolo abbiamo visto cos’è Signal, come funziona e quali sono le differenze rispetto alle altre app di messaggistica: ecco, Marlinspike ritiene che siano maturi i tempi per fare “un passo di lato” e lasciare che la sua idea possa progredire sotto la guida di forze fresche. Anzi, nella sua nota Marlinspike invita a candidarsi per sostenere il progetto.

L’ormai ex CEO continuerà a “militare” in Signal ma il testimone passa adesso proprio a Brian Acton che assume il ruolo di amministratore delegato ad interim. Acton terrà le redini di Signal fintanto che non verrà individuata una figura adeguata per ricoprire il ruolo.

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