WiMax: subito un ricorso al TAR. Partenza tribolata.

Partenza pessima, nel nostro Paese, per la tecnologia WiMax. Dopo la pubblicazione del bando per l'assegnazione delle frequenze nella banda 3,5 GHz, promossa nei giorni scorsi dal Ministro Gentiloni, già si scatenarono le prime polemiche da pa...

Partenza pessima, nel nostro Paese, per la tecnologia WiMax. Dopo la pubblicazione del bando per l’assegnazione delle frequenze nella banda 3,5 GHz, promossa nei giorni scorsi dal Ministro Gentiloni, già si scatenarono le prime polemiche da parte delle associazioni dei consumatori, di numerosi analisti e di “Anti Digital Divide”.
Oggi la questione si sposta subito nei tribunali: la società MGM Production Group Srl, già detentrice di una licenza WiMax sul territorio tedesco, ha presentato un ricorso al TAR del Lazio contestando l’assenza di condizioni che impediscano la partecipazione alla gara a società già in possesso di frequenze sulle quali vengono offerti servizi wireless a banda larga (i.e. UMTS/HSDPA). Resistenti, com’è possibile verificare nel dettaglio del ricorso, sono l’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni), il Ministero delle Comunicazioni, 3 (H3G Italia), Telecom Italia, TIM, Vodafone e Wind.
L’Associazione “Anti Digital Divide” (ADD) aveva nei giorni scorsi fatto notare come fosse necessario inserire garanzie atte a favorire una reale concorrenza per quanto riguarda la realizzazione di servizi WiMax ed a promuoverne lo sviluppo.
Alcune nostre riflessioni sugli ostacoli che possono rallentare la diffusione della tecnologia WiMax in Italia, sono consultabili facendo riferimento a questa pagina.

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