FTTC, FTTH e ribaltamento prese telefoniche: cosa significa

Il ribaltamento delle prese telefoniche è un'operazione essenziale quando si attiva un collegamento in fibra ottica. Cosa significa e come si realizza.
FTTC, FTTH e ribaltamento prese telefoniche: cosa significa

Con le connessioni in fibra FTTH (Fiber-to-the-Home) in cui il cavo in fibra ottica arriva fino al router dell’utente finale e FTTC (Fiber-to-the-Cabinet) in cui la fibra giunge all’armadio stradale mentre il collegamento a valle (rete secondaria) resta in rame (il classico doppino telefonico), il servizio di fonia viene erogato in modalità VoIP (Voice-over-IP). Esso sfrutta cioè la connessione dati anziché la rete telefonica tradizionale (PSTN).

Con il VoIP il segnale analogico viene codificato in formato digitale, compresso tramite l’uso di codec audio quindi trasmesso sulla rete a commutazione di pacchetto (Internet) ricorrendo a due tipi di protocolli di comunicazione: l’uno elabora la conversazione, l’altro permette il trasporto dei dati.

Nel caso delle connessioni in fibra FTTH o fibra misto rame (FTTC) il router, sempre che supporti la telefonia VoIP e disponga di connettori telefonici RJ-11 (altrimenti è possibile collegare al router via cavo LAN telefoni e centralini VoIP “ad hoc”), si prenderà in carico la gestione dell’impianto telefonico di casa, dell’ufficio o dell’azienda.
Ecco perché molti operatori di telecomunicazioni stanno offrendo ai loro clienti i router Fritzbox che integrano una solida gestione della parte telefonica con una o due porte RJ-11 sul retro.

Ribaltamento prese telefoniche: importante anche per la stabilità e l’efficienza della connessione a banda ultralarga

Quando si decide di attivare una connessione in fibra FTTH, FTTC o FTTE è importante tenere in considerazione il problema delle derivazioni dell’impianto telefonico (stub) esistente.

Il cosiddetto ribaltamento delle prese telefoniche è un intervento, tutto sommato piuttosto semplice, che consiste nel separare l’impianto telefonico di casa o dell’ufficio dal cavo che arriva dall’esterno e proviene, nel caso di FTTC, dall’armadio stradale dell’operatore di telecomunicazioni.

Cominciamo dal caso più semplice: se ci si fosse abbonati a un servizio di connettività FTTH il router dovrà essere collegato via cavo Ethernet tramite la porta WAN o una porta LAN (opportunamente convertita a WAN dall’interfaccia di amministrazione) al modulo ONT (Optical Network Terminal) fornito dall’operatore di telecomunicazioni.
Dalla vecchia presa telefonica principale si dovrà disconnettere il doppino in rame in ingresso lasciando connesso solo l’impianto telefonico interno. A questa presa, liberata del collegamento verso l’esterno, si collegherà un cavo telefonico per raggiungere la porta TEL/TEL1/TEL2 oppure Phone del router.
Dal pannello di amministrazione del router si configurerà poi il servizio VoIP che permetterà di far squillare i telefoni collegati sull’impianto a valle.

Nel caso dell’attivazione di una connessione FTTC bisognerà agire sempre sulla presa telefonica principale sostituendola con una doppia presa plug RJ-11 a muro da incasso come questa.

A una delle due prese plug RJ-11 si collegheranno i cavi (rosso e bianco) e del doppino in ingresso (rete secondaria dell’operatore di telecomunicazioni), all’altra presa RJ-11 si dovranno collegare i due cavetti dell’impianto di casa o dell’ufficio.

Aprendo la presa doppia reperibile su Amazon si troveranno tre cavi per presa plug: uno rosso, uno verde e uno giallo:

  • Il verde della prima presa plug va collegato con il rosso del doppino che arriva dalla strada.
  • Il rosso della prima presa plug va connesso con il bianco del doppino che arriva dalla strada.
  • Il verde della seconda presa plug va collegato con il rosso del doppino dell’impianto telefonico interno.
  • Il rosso della seconda presa plug va collegato con il bianco del doppino dell’impianto telefonico interno.
  • I fili gialli possono essere lasciati disconnessi accertandosi che non tocchino nessun altro cavetto.

Unica accortezza: non fate toccare i cavetti l’uno con l’altro ma scollegatene uno alla volta per collegarlo alla nuova doppia presa plug. Inoltre, scrivete EXT, TIM, PRI (“principale”) o SERV (“servizio”) sotto il connettore plug al quale si è collegato il doppino in ingresso; scrivete ad esempio INT sotto la presa plug dell’impianto telefonico interno.

I doppini delle varie prese telefoniche convergeranno in una scatola di derivazione dalla quale partirà il segmento di doppino telefonico che arriva alla seconda presa plug precedentemente installata.

A questo punto basta collegare il router (connettore DSL o VDSL) con la prima presa plug usando un cavetto telefonico.
Utilizzando un altro cavetto si può collegare la porta TEL/TEL1/TEL2 oppure Phone del router alla seconda porta plug (impianto telefonico a valle). In questo modo si sarà completata l’operazione di ribaltamento.

Se si passa da una connessione ADSL a una FTTH/FTTC/FTTE il filtro con due prese plug DSL/TEL potrà essere definitivamente eliminato (diamo per scontato che il servizio di fonia sia effettivamente erogato in VoIP).

Va detto, inoltre, che molti utenti preferiscono mantenere un’unica presa principale utilizzando telefoni cordless attestati su un’unica base DECT collegata alla porta TEL/Phone del router. Dispositivi come il Fritzbox possono addirittura fungere da stazione DECT: così facendo i telefoni cordless, anche di produttori diversi, sono collegabili al router che farà da centralino e permetterà di smistare le chiamate in ingresso e in uscita.

Come abbiamo visto in un altro nostro articolo con le connessioni FTTC/FTTE è fondamentale porre la massima attenzione alle derivazioni sull’impianto: esse possono letteralmente affossare le prestazioni di una connessione in fibra misto rame. I disadattamenti di impedenza provocati dalle derivazioni hanno effetto negativo sul bitrate e di conseguenza sulle prestazioni massime ottenibili con la connessione a banda ultralarga.

Alcuni router, analizzando i parametri di linea, permettono di generare il grafico HLog che non soltanto aiuta a stimare la lunghezza della tratta in rame ma permette di verificare la presenza di derivazioni calcolandone la lunghezza.
Il grafico HLog permette anche di controllare se la linea abbia un falso contatto e di evidenziare eventuali ulteriori problemi sul doppino.

In un altro articolo vediamo come generare i grafici HLog e QLN con quest’ultimo che offre un supporto per valutare il rumore sulla linea e il fenomeno della diafonia (interferenze delle altre coppie in rame vicine presenti sullo stesso armadio stradale).

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