I veicoli aerei senza pilota (UAV), comunemente noti come droni, si sono rivelati un’arma micidiale e strategica nella guerra russo-ucraina. Questi sistemi vengono utilizzati per terrorizzare la popolazione civile ucraina.
Tuttavia, nonostante le ripetute assicurazioni fornite dagli Stati Uniti per prevenire l’uso improprio dei sistemi di comunicazione satellitare, e nonostante l’embargo economico al quale è sottoposta la federazione russa dall’inizio delle ostilità, le forze armate russe continuano a impiegare Starlink sui propri droni militari.
La questione relativa alla presenza di Starlink sui droni russi non è stata risolta, sebbene il Pentagono avesse promesso una soluzione circa un anno e mezzo fa.
Antenne Starlink trovate sui droni russi
Il recente utilizzo di terminali Starlink sui droni russi è stato documentato e confermato. Nuovi filmati, pubblicati dal portale ucraino Defense Express e condivisi dallo specialista Serhiy “Flash” Beskrestnov, mostrerebbero un drone russo “Molniya” con un modulo Starlink Mini attaccato alla fusoliera. Il dispositivo sarebbe stato avvistato nell’area di Pokrovsk, nell’Ucraina orientale.
L’installazione sembra essere una soluzione improvvisata ma funzionale: un terminale standard è stato adattato all’UAV e integrato nel suo sistema di alimentazione di bordo. Segni esterni, inclusa la batteria, suggeriscono un’origine russa del velivolo, che potrebbe essere una delle versioni modificate del drone d’attacco Molniya.
La serie Molniya è considerata una famiglia di droni modulari e accessibili, facili da adattare a diversi profili operativi. I russi hanno “aggiunto” il terminale mini-Starlink al drone con fascette di plastica, un dettaglio che potrebbe suggerire che tale soluzione sul Molniya sia un evento isolato.
L’utilizzo di Starlink sui droni russi non è una novità, essendo stato segnalato pubblicamente dalle unità ucraine già all’inizio del 2024. Da allora, sono state documentate scoperte simili, anche su droni kamikaze Shahed-136 e su modelli UAV più grandi come l’RD-8.
Grazie a connessioni stabili oltre la portata radio, i droni russi potrebbero penetrare più a fondo nell’entroterra ucraino, riaggiustare gli obiettivi in volo e trasmettere dati di ricognizione quasi in tempo reale, garantendo una precisione notevolmente maggiore per i droni d’attacco.
Come fanno i russi ad avere Starlink
La Russia continua ad acquisire hardware Starlink attraverso i mercati grigi. Secondo indagini precedenti condotte dal Washington Post, l’acquisizione starebbe avvenendo su una scala più ampia, con l’obiettivo di coordinare meglio gli attacchi e migliorare la precisione dei colpi di artiglieria.
Di fronte a questo problema, gli Stati Uniti hanno annunciato a maggio (del 2024) di lavorare su misure tecniche per prevenire l’uso non autorizzato di Starlink. Tra le misure in discussione vi era la creazione di una “lista bianca” (whitelist) che avrebbe concesso l’accesso solo ai terminali registrati provenienti dall’Ucraina e dai territori alleati.
Già a giugno, il Pentagono aveva riferito di aver disattivato diverse centinaia di dispositivi non autorizzati in mano russa. Tuttavia, sembra che questa azione non sia riuscita a risolvere radicalmente il problema, dato che la Russia continua a installare i terminali sul proprio arsenale.