Mullvad: la VPN ora ha un motore di ricerca integrato

Cos'è e come funziona Mullvad Leta, il nuovo motore di ricerca che si appoggia a Google tutelando la privacy degli utenti e depurando le SERP delle informazioni pubblicitarie. Vi si accede attraverso il servizio VPN del noto provider svedese.

Tra i provider di servizi VPN, Mullvad è uno di quelli che cercano di acquisire la fiducia degli utenti con una serie di azioni concrete. L’applicazione è rilasciata come software open source: questo significa che il codice sorgente del software è reso disponibile al pubblico, consentendo agli sviluppatori di esaminarlo, analizzarlo e apportare modifiche se necessario. Un approccio di questo tipo offre una maggiore trasparenza e permette agli utenti di verificare che non backdoor o elementi potenzialmente pericolosi nascosti nel codice. Mullvad ha un repository GitHub pubblico in cui è possibile trovare il codice sorgente del loro client VPN per diverse piattaforme, insieme ad altre risorse correlate. Inoltre, effettua regolarmente degli audit per garantire che i suoi prodotti siano esenti da problemi di sicurezza di rilievo.

Mullvad VPN integra anche un motore di ricerca rispettoso della privacy: si chiama Leta

Mullvad non solo offre da tempo un servizio VPN, ma ha anche lanciato un browser basato su Firefox rispettoso della privacy degli utenti. Tale browser utilizza, per impostazione predefinita il motore di ricerca DuckDuckGo. Da oggi, però, gli utenti possono beneficiare di un’interessante alternativa: Mullvad Leta.

Mullvad Leta utilizza le API di Google agendo come una sorta di proxy. Inoltre, memorizza nella sua cache ogni ricerca via via effettuata dagli utenti. I dati conservati in cache vengono condivisi tra tutti gli utenti, riducendo i costi e migliorando la privacy. Le ricerche non memorizzate nella cache vengono gestite inviando una query a Google: Mullvad chiarisce che in questo caso viene condiviso solamente il termine di ricerca, mantenendo riservati tutti gli altri dati di ciascun utente.

In altre parole, Leta si appoggia alle abilità del motore di ricerca Google per rispondere alle richieste degli utenti ma l’output ricevuto dall’azienda fondata da Larry Page e Sergey Brin viene filtrato attraverso un sistema intermedio (il proxy di Mullvad, appunto) che si occupa di velocizzare la visualizzazione dei risultati (SERP) senza proporre alcuna pubblicità. Se da un lato Google si riserva la facoltà di riutilizzare i dati degli utenti raccolti durante l’utilizzo del servizio di ricerca, Mullvad esclude a priori questa evenienza.

I risultati della ricerca sono inoltre privi di collegamenti di tracciamento. L’obiettivo di Mullvad è infatti quello di fornire un’esperienza di navigazione pulita e privata.

Come accedere a Mullvad Leta

Il nuovo motore di ricerca Mullvad Leta è accessibile attraverso il browser della stessa azienda, installando l’apposita estensione oppure dalla home page del servizio. In tutti i casi, l’accesso è riservato ai soli utenti di Mullvad che hanno sottoscritto un piano VPN a pagamento. Leta, che in svedese significa “cercare“, può quindi essere utilizzato come alternativa a DuckDuckGo o a qualunque altro motore.

Una volta specificati gli estremi dell’account Mullvad nelle impostazioni, non è necessario fare altro. Gli sviluppatori spiegano che le ricerche sono memorizzate nella cache per 30 giorni: è quindi possibile che alcuni risultati possano apparire leggermente superati. La cache è interamente gestita in RAM utilizzando il software Redis.

Ogni account può effettuare 100 ricerche dirette al giorno mentre le ricerche che transitano attraverso la cache di Mullvad sono illimitate. La visualizzazione delle successive pagine dei risultati di ricerca è conteggiata ai fini del calcolo del limite giornaliero.

Gli esperti di Assured hanno verificato il funzionamento di Leta rilasciando un giudizio positivo. I tecnici, come nel caso degli altri servizi Mullvad, hanno escluso l’eventuale presenza di problematiche impattanti sulla sicurezza e la privacy degli utenti.

Il fornitore VPN svedese ha da tempo avviato una campagna contro l’approvazione della norma europea sul controllo delle chat. Mullvad ha ripetutamente ed aspramente criticato le disposizioni normative che impongono la scansione dei messaggi privati degli utenti da parte dei gestori delle applicazioni di messaggistica.

Sempre secondo Mullvad, che raccoglie la tesi di diversi esperti, la legge europea battezzata Chat Control 2.o potrebbe avere come effetto collaterale anche quello di bloccare il funzionamento dei sistemi operativi open source.

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