La versione di Alexa potenziata con l'AI potrebbe richiedere un abbonamento mensile

Il CEO di Amazon non sarebbe soddisfatto di Alexa e starebbe spingendo per un upgrade AI. Questa versione potenziata dell'assistente potrebbe però richiedere un abbonamento mensile.

Nelle ultime settimane OpenAI, Google e Microsoft hanno presentato nuove funzionalità legate all’intelligenza artificiale generativa, e a giugno anche Apple scoprirà le sue carte. Molte di queste feature saranno utilizzabili senza costi aggiuntivi, come il modello GPT-4o che OpenAI ha svelato pochi giorni fa. Potrebbe invece seguire una strada diversa un altro colosso tech, Amazon.

Una versione di Alexa con funzioni AI è in sviluppo ma potrebbe essere a pagamento

Stando a quanto riportato dalla CNBC, il gigante di Seattle starebbe lavorando ad un aggiornamento del suo assistente virtuale Alexa per renderlo più colloquiale e dotarlo di funzionalità AI simili a quelle che offrono Gemini, Copilot e ChatGPT. La nota amara (per gli utenti) riguarda la strategia di Amazon: la versione potenziata di Alexa, infatti, potrebbe richiedere un abbonamento mensile per essere utilizzata. E, sempre in base al report, questa vantaggio non rientrerà nemmeno nel pacchetto “Prime”.

Sarebbe l’attuale CEO di Amazon, Andy Jassy, a fare maggiormente pressione per un aggiornamento di Alexa in salsa AI, forse perché deluso dalle attuali capacità dell’assistente virtuale (soprattutto se paragonato con quelli della concorrenza sopracitati).

«Il team ora ha il compito trasformare Alexa in un prodotto che sia in grado di resistere alla nuova concorrenza AI e possa giustificare le risorse e l’organico che Amazon gli ha dedicato», si legge nell’articolo di CNBC. «Il team ha subito una massiccia riorganizzazione, con gran parte del personale ora passato al team AGI (Artifical General Intelligence), secondo tre fonti».

La strada per “Alexa AI”, basata sul LLM proprietario Titan, sarebbe già spianata visto che al momento sarebbero oltre 500 milioni i dispositivi – tra smartphone, tablet, smart TV, smart speaker e smart display – a supportare l’assistente virtuale di Amazon. Bisognerà però capire se gli utenti saranno disposti a pagare un abbonamento (che andrebbe ad aggiungersi a quelli che in tanti già pagano per le piattaforme di streaming e anche per Prime).

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