Amazon cancella le consegne coi droni in Italia

Il progetto sperimentale Amazon Prime Air a San Salvo, in Abruzzo, è stato ufficialmente cancellato.
Amazon cancella le consegne coi droni in Italia

Il futuro delle consegne aeree in Italia subisce una brusca frenata, trasformando quella che sembrava una rivoluzione imminente in un progetto archiviato. Niente più droni nei cieli italiani per il colosso dell’e-commerce: il programma Amazon Prime Air, che prometteva di recapitare pacchi volando direttamente verso le abitazioni dei clienti, è stato ufficialmente sospeso.

A dare la notizia dello stop è stato l’Enac, l’ente nazionale per l’aviazione civile, che ha ricevuto una comunicazione formale da parte dell’azienda americana riguardo alla sospensione del progetto di “drone delivery” avviato in Abruzzo e il contestuale ritiro della richiesta di certificazione come operatore aereo.

Non si tratta di una pausa tecnica, ma di una scelta deliberata e strategica da parte di Amazon, che ha deciso di interrompere i piani di consegna commerciale nella penisola nonostante i recenti successi tecnici.

Perché Amazon ha cancellato il progetto droni in Italia

Amazon ha giustificato la decisione parlando di una “revisione strategica“, sostenendo che, sebbene ci sia stata una collaborazione positiva con le autorità italiane, l’attuale contesto operativo nel nostro Paese non offre le condizioni necessarie per raggiungere gli obiettivi di crescita a lungo termine previsti per questo servizio.

L’azienda ha inoltre precisato che intende avviare le operazioni commerciali e richiedere le certificazioni necessarie in un altro Stato membro dell’Unione Europea, spostando di fatto l’investimento fuori dai confini italiani.

Tuttavia, emergono dettagli che legano questa decisione a scenari ben più complessi delle semplici valutazioni logistiche. Secondo quanto riportato e commentato anche dall’Enac, la scelta sarebbe una conseguenza diretta delle recenti vicende finanziarie che hanno coinvolto il gruppo.

Il riferimento è alla chiusura di un contenzioso con il fisco italiano: Amazon ha infatti concordato il pagamento di circa 511 milioni di euro per chiudere una partita aperta dalla Procura di Milano, relativa a un’inchiesta per presunta frode fiscale legata al mancato versamento dell’IVA da parte di venditori terzi sulla piattaforma.

Fonti informate suggeriscono che il clima complicato generato da queste vicende abbia influito pesantemente sulla volontà dell’azienda di proseguire con investimenti di tale portata innovativa in Italia, portando alla rinuncia nonostante i progressi fatti sul fronte regolatorio.

Cosa prevedeva il progetto Amazon Prime Air

Il progetto, presentato con grande entusiasmo nell’ottobre 2023, aveva eletto l’Italia, e in particolare l’Abruzzo, tra i centri per la sperimentazione europea. Il piano ruotava attorno all’utilizzo del drone MK-30, un velivolo altamente tecnologico e automatizzato capace di trasportare pacchi fino a circa 2,3 chilogrammi, coprendo un raggio d’azione di 12 chilometri dal centro logistico situato nella zona industriale di San Salvo in Abruzzo.

Questo sistema avrebbe permesso ai residenti della zona di ricevere ordini in tempi rapidissimi, con una stima a pieno regime di circa 168 consegne nell’arco di otto ore.

La tecnologia alla base del servizio era sofisticata: i droni, dotati di sistemi di computer vision, erano progettati per identificare ed evitare ostacoli in tempo reale, garantendo la sicurezza di persone e proprietà durante il volo.

Solo nel dicembre 2024 era stato effettuato con successo il primo volo di prova, un evento che aveva fatto sperare nell’avvio definitivo del servizio commerciale previsto per il 2025.

Nonostante l’uscita di scena di Amazon, l’Enac ha confermato che l’infrastruttura dello “U-Space” a San Salvo rimarrà attiva e diventerà operativa dal primo gennaio 2026 per altre sperimentazioni con diversi partner, lasciando aperta una porta per il futuro della mobilità aerea, sebbene senza il gigante di Seattle.

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